Makura no Soushi (289)
~ Il primo saggio in Giappone,
scritto da Sei Shonagon ~
Il testo (288)
Duecento sessantaduesimo (3)
Dopo di che, io ho dato un compenso (un vestito) alla messaggera e l’ho fatta andar via. Poi, mentre passavo il tempo tanto piacevole immaginando di
fare un opuscolo da quella carta regalata dall’imperatrice, mi sentivo più
sollevata. È molto divertente! Lo riconosco davvero da me.
Verso due giorni dopo, un uomo ha portato un Tatami (la stuoia di
giunco). Poiché una mia serva l’ha ricevuto seccamente, lui è andato via subito
lasciando Tatami all’ingresso. E ho chiesto alla mia serva da dov’è arrivato
questo, ma nessuno ha potuto rispondermi.
Comunque, ho fatto portarlo in casa e guardato bene. Era un Tatami
molto bello, che è orlato da Kouraiberi (consultate per favore “La serie
della letteratura giapponese ~ 287~”).
Io quindi, pensavo che questo sia
regalato dall’imperatrice, ma non ne potevo essere sicura. Perciò, ho fatto
cercare quell’uomo da miei servi, ma, non si trovava più la sua traccia. Era la
cosa strana! Io e i miei servi dicevamo questo e quello per il mittente, pero,
non sapevamo cosa fare. Se quell’uomo abbia sbagliato l’indirizzo del destinatario,
ci tornerebbe per riprenderlo. Pensando così, ho deciso di aspettarlo per
qualche tempo.
Potevo anche mandare un messaggero alla residenza dell’imperatrice,
per chiedere la verità. Ma, se mai non sia quello dall’imperatrice, mi sentirò
molto imbarazzata. Pensando così, non ne ho potuto fare.
Ma pure, chi mai mi regala quello
altro che l’imperatrice?!
Così, io ho passato alcuni tempi
pensando di un momento sì, un momento no, un poco divertendomi di questa
incertezza.