domenica 19 gennaio 2020

La serie della letteratura giapponese ~ 287~



Sopra, due foto della carta di Michinoku
Sotto, due foto di Koraiberi




Makura no Soushi (287)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (286)

Duecento sessantaduesimo (1)

Una volta, quando noi ancelle stavamo avanti all’imperatrice, io ho detto durante la chiacchierata:

“Quando sono di cattivo umore, arrabbiandomi con tutte le cose che succedono attorno a me, mi viene la voglia di lasciare tutto e andarmene ad altro luogo, chissà dov’è. Ma a questo momento, se io ottenga qualche carta bella e bianca, oppure altra carta di Michinoku (1) con il pennello di qualità buona, mi sentirei subito bene e vorrò vivere ancora di più, cacciando via il pessimismo. Poi, quando vedo la stuoia di paglia intrecciata con grande cura e orlato di Kouraiberi (2), va via il mio cattivo umore e non vorrò mai abbandonare questo mondo e perdere la vita.”

Allora, l’imperatrice mi ha detto sorridendo:

“Ma il tuo cattivo umore va via così subito, per queste sciocchezze? Allora, la luna del monte Ubasute (3), chi mai l’ha visto con quale pensiero?”

E anche le mie colleghe hanno detto:

“Che è la preghiera semplice per allungare la vita!”

(1) Michinoku è la presente zona Tohoku (nord-est in Giappone) e Shonagon apprezzava la carta prodotta in questa zona.

(2) Kouraiberi è una specie dell’orlo per la stuoia di giunco o paglia. È tessuto il disegno di nuvole o crisantemo con il filo nero sulla base bianca. Ci sono le diverse grandezze di disegni, e quello grande è per la famiglia imperiale e il ministro invece quel piccolo è per i nobili. Poi, per l’imperatore, l’imperatrice e nel tempio si usa il colore molto vivace e speciale.

(Comunque, di due cose suddette, consultate per favore le foto di sopra.)

(3) Ubasute significa abbandonare gli anziani in una montagna. Secondo la leggenda, nel villaggio povero, se una persona diventa vecchia, era abbandonata in una montagna, per diminuire il numero di persone che mangiano. E di questo, c’è una storia come seguente:

C’era una volta, una coppia di età media. Il marito curava ogni tanto la sua zia vecchia dandole il cibo. Ma, la moglie non n’era contenta e un giorno ha chiesto fortemente al suo marito di abbandonare la zia in una montagna e lui, malvolendo, l’ha fatto. Dopo pero, lui si è pentito molto e ha recitato la Waka:

Wagakokoro Nagusamekanetsu Sarashinaya Ubasuteyamani Terutsukiwomite

La traduzione:

“Io non riesco a consolare il mio cuore, anche se lo voglio tante volte. Soprattutto, quando guardo la luna sul monte Ubasute in Sarashina (il nome del località), mi sento più dolore del mio atto disumano.”

Poi, dopo, lui ha cambiato la idea e andato a prendere di nuovo la sua zia al monte Ubasute.

Dopo di che, sia nella Waka sia nel romanzo, il monte Ubasute viene usato come l’espressione delle cose che sono duri da consolare.