domenica 8 settembre 2019

La serie della letteratura giapponese ~ 251~

Sopra, lo strumento Biwa
Sotto, il suonatore di Biwa





Makura no Soushi (251)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (250)

Duecento nono

A maggio, è molto piacevole di andare ai sobborghi. A questa stagione, sia le erbe sia l’acqua, si vedono tutto verde. Quando io passo per la zona fitta d’erbe con il carro, schizza l’acqua che corre sotto le erbe col passo dei seguiti. L’acqua è coperta dalle erbe, ma, ci esiste esattamente. Questo è proprio una scena naturale, ma, capendovi l’ordine della natura, e ci trovo una specie di piacevolezza.

Ogni tanto, alcuni rami dell’siepe che è  situata ai due lati della strada, entrano nei carri. Allora io provo di prenderne uno, ma, poiché il carro passa abbastanza velocemente, non ne posso fare purtroppo.

Da una parte, l’assenzio selvatico che è cresciuto sulla strada, è schiacciato dal carro e con il giro dei ruoti, ci manda il buon odore.

Duecento decimo

All’estate, quando fa molto caldo, la gente gode il fresco della sera ogni tanto. Allora, quando diventa buio e quasi non si vede bene dintorni, un carro, o dell’uomo di alta classe o di quello di media classe, di cui avvolgibile posteriore è alzato, passa. Vedendo solo questa scena, mi sento freschezza. Sarebbe  ancora tanto meglio se possa sentire il suono di Biwa o del flauto da ciò.  A questo momento, mi dispiace molto che passa via il carro e mi accorgo un profumo che viene dal spago attaccato al sedere del bue, e lo trovo buono. Penso di me stessa veramente, che è un po’ di cattivo gusto questo, ma…..

Poi, una notte tanto scura, a cui non c’è nemmeno la luce della luna, al caso di uscire fuori con carro, naturalmente i seguiti che stanno davanti al carro tengono la torcia. E secondo la direzione del vento, si diffonde l’odore del fumo della torcia fino a dentro il carro. Anche questo non è sgradevole per me.