Due foto del tempio scintoista Ohmi JIngu |
Sul gioco della carta di Waka (2)
Il gioco della carta di Waka è cominciato
ad eseguire come la gara man mano. Ma la regola non era unica, cioè era
differente da ogni giocatore. Nell’anno 1904 quindi, la regola è standardizzata
e giunta fino ad oggi cambiandone le piccole cose. È nata anche l’organizzazione
giapponese della carta di gara e dall’anno 1955, questa organizza ogni anno la
gara da decidere il vincitore e dall’anno 1957, quella da decidere la
vincitrice con la maniera del torneo. Il vincitore si chiama “Meijin” (il
grande campione), invece la vincitrice è “Queen” (la regina).
La regola è come seguente:
I due giocatori si siedono sui talloni col
busto eretto su Tatami (la stuoia di giunco) e ognuno prende 25 carte su cui sono
scritte solo 14 lettere (d’ora in poi io chiamo “il verso di sotto”) che sono
già mischiate bene tenendole sempre capovolte. Poi, loro le mettono a tre fili
avanti a loro stesso rivoltandole il diritto sopra. Dopo, loro possono avere 15
minuti da imparare a memoria dove c’è ogni Waka sia quella di se stesso sia del
suo rivale. (Naturalmente è tanto bene se loro possano imparare a memoria dove ci sono 50
carte tutte.)
Poi, per questa gara bisogna anche una
persona che legge Waka ad alta voce. (si chiama un lettore o anche lettrice).
Il lettore tiene 100 carte e lui comincia a leggerla dalla prima lettera del
verso di sopra. I giocatori quindi, appena sentono il primo suono o massimo
fino al terzo suono della lettera possono capire come sarà il verso di sotto e quando la
trova, prende dando un colpetto con la mano, (Sembra quasi una lotta!)
Se un giocatore prende la carta che era
messa avanti al suo rivale, lui ci può mettere una sua. Per farla breve, dopo
essere lette 50 carte, perde chi ci ha più numerose nella postazione sua. Nel
caso che uno sbaglia, lui deve prendere una carta dal suo rivale.
Riguardo al numero di carta, avanti dei
giocatori si mettono solo 50 in totale, ma, il lettore le tiene 100. E lui ogni tanto legge quella che non c’è
nelle 50. I giocatori quindi, devono
essere molto attenti in modo che non prendano una carta sbagliandosi. Comunque,
in questo caso, lui deve anche prendere una dalla postazione del suo rivale.
E cosi, per i giocatori della gara di
carta, ci vuole non solamente una buona memoria ma anche la forza da agire in
un attimo.
Questo gioco si fa dai vari gruppi anche dai
scolari, ma la gara più famosa è quella che si tiene nel tempio scintoista Ohmi
Jingu (nella provincia Shiga) per decidere il Meijin e la Queen, ogni gennaio.