mercoledì 7 giugno 2017

Intervallo ~ 45 ~


Due foto del tempio scintoista Ohmi JIngu


Sul gioco della carta di Waka (2)

Il gioco della carta di Waka è cominciato ad eseguire come la gara man mano. Ma la regola non era unica, cioè era differente da ogni giocatore. Nell’anno 1904 quindi, la regola è standardizzata e giunta fino ad oggi cambiandone le piccole cose. È nata anche l’organizzazione giapponese della carta di gara e dall’anno 1955, questa organizza ogni anno la gara da decidere il vincitore e dall’anno 1957, quella da decidere la vincitrice con la maniera del torneo. Il vincitore si chiama “Meijin” (il grande campione), invece la vincitrice è “Queen” (la regina).

La regola è come seguente:

I due giocatori si siedono sui talloni col busto eretto su Tatami (la stuoia di giunco) e ognuno prende 25 carte su cui sono scritte solo 14 lettere (d’ora in poi io chiamo “il verso di sotto”) che sono già mischiate bene tenendole sempre capovolte. Poi, loro le mettono a tre fili avanti a loro stesso rivoltandole il diritto sopra. Dopo, loro possono avere 15 minuti da imparare a memoria dove c’è ogni Waka sia quella di se stesso sia del suo rivale. (Naturalmente è tanto bene se loro possano imparare a memoria dove ci sono 50 carte tutte.)

Poi, per questa gara bisogna anche una persona che legge Waka ad alta voce. (si chiama un lettore o anche lettrice). Il lettore tiene 100 carte e lui comincia a leggerla dalla prima lettera del verso di sopra. I giocatori quindi, appena sentono il primo suono o massimo fino al terzo suono della lettera possono capire come sarà il verso di sotto e quando la trova, prende dando un colpetto con la mano, (Sembra quasi una lotta!)

Se un giocatore prende la carta che era messa avanti al suo rivale, lui ci può mettere una sua. Per farla breve, dopo essere lette 50 carte, perde chi ci ha più numerose nella postazione sua. Nel caso che uno sbaglia, lui deve prendere una carta dal suo rivale.

Riguardo al numero di carta, avanti dei giocatori si mettono solo 50 in totale, ma, il lettore le tiene 100.  E lui ogni tanto legge quella che non c’è nelle 50.  I giocatori quindi, devono essere molto attenti in modo che non prendano una carta sbagliandosi. Comunque, in questo caso, lui deve anche prendere una dalla postazione del suo rivale.

E cosi, per i giocatori della gara di carta, ci vuole non solamente una buona memoria ma anche la forza da agire in un attimo.


Questo gioco si fa dai vari gruppi anche dai scolari, ma la gara più famosa è quella che si tiene nel tempio scintoista Ohmi Jingu (nella provincia Shiga) per decidere il Meijin e la Queen, ogni gennaio.