Due illustrazioni della vita nel palazzo imperiale al periodo Heian |
Makura no Soushi (26)
~ Il primo saggio in Giappone, scritto da
Sei Shonagon ~
Il testo (25)
Ventesimo
paragrafo ~ 7 ~
L’imperatrice ha
continuato a parlare:
“Poiché Nyogo aveva fatto sapere che cosa stava succedendo su lei al suo padre, lui, il ministro,
si preoccupava molto se sua figlia sbagliasse qualcosa. Perciò lui ha fatto
recitare il sutra ai monaci in vari templi, poi anche lui stesso ha dedicato la
preghiera volgendosi verso il palazzo imperiale tutta la giornata. Mi sono
commossa veramente del comportamento del ministro che si dà premura per le cose
raffinate di questo genere.”
L’imperatore, il
marito dell’imperatrice, ascoltandola, ha detto con la voce piena di
ammirazione:
“Che bella storia!
Se fosse io in stessa situazione, non avrei mai potuto continuare a leggere
fino al quarto o anzi terzo rotolo.”
Poi anche una
ancella ha detto:
“Nel tempo
vecchio, anche se una persona di condizione umile, aveva del talento culturale di
un certo livello.” E le altre l’anno approvata ciascuna a suo modo.
N.B:
All’inizio (nel diciannovesimo
paragrafo ~ 3 ~), Shonagon ha porto una Waka cambiando solo una parte di quella
vecchia all’imperatrice. Questo è proprio la risposta che voleva l’imperatrice.
Ma, naturalmente, lei non ne ha detto niente con la voce, era solo quello che
Shonagon presumeva. Si può dire che in questo fatto si vede un esempio della
cultura giapponese cioè, noi giapponesi ogni tanto capiamo quello che vuole
l’altro senza parole. Da molto tempo, i giapponesi amavano la bellezza del
margine, cioè potevano immaginare quello che non era detto oppure non c'era
scritto 100%. Tipico esempio di questa tendenza può essere Waka e Haiku (nato
nel periodo Edo, che consiste di solo 17 sillabe). Nelle frasi brevi, noi
troviamo il sentimento o il significato nascosto. Questo è proprio una certa
gioia.
Io (guida Fuji), come una
giapponese, amo questa cultura, pero, purtroppo devo riconoscere che ce n’è
anche un difetto. Cioè, noi giapponesi siamo detti spesso che noi non esprimiamo
la nostra opinione chiaramente. Secondo me, questo deriva da quella tradizione
suddetta…..