mercoledì 4 novembre 2015

Le serie degli antichi racconti giapponesi (58)


Due foto di Bodhisattva Fugen


Kwaidan (la storia dei fantasmi), scritto da Yakumo Koizumi (22)

Il senso comune (1)


C’era una volta, un monaco molto virtuoso che passava i giorni facendo solo la meditazione e la lettura dei sutra al monte Atago, vicino a Kyoto. Il piccolo tempio in cui lui abitava era situato nel posto solitario, lontano da luoghi abitati. La sua vita quindi, era scomoda se non ci fosse nessuno che lo aiutava. Ma fortunatamente, gli abitanti nella montagna che erano molto devoti lo assistevano portando il riso e le verdure ogni mese.   

Fra questa gente pia, c’era un cacciatore che veniva ogni tanto alla montagna per trovare la preda.

Un giorno, quando il cacciatore ha portato il riso al monaco, ha sentito una storia da lui:

“A proposito,” ha detto il monaco. “Io vorrei parlarti una cosa. Un po’ dopo che tu mi hai visitato altra volta, è successo un avvenimento strano. E io, veramente non capisco niente perché lo era successo proprio a me. Come tu sai, io non sono mai mancato di fare la meditazione e recitare i sutra. Perciò quello che era successo può essere la ricompensa per il mio atto di carità, ma, ce lo posso credere poco. Comunque sia, mi visita ogni notte il Bodhisattva Fugen, cavalcando sulla schiera dell’elefante bianco. Se tu vuoi, alloggia qui sta sera, allora anche tu potrai pregare sicuramente la sua figura preziosa.”

Il cacciatore ha risposto:

“Oh? Se potrò incontrare la figura cosi preziosa, mi troverò assolutamente felice. Certo che io sto qui sta sera con voi e la pregheremo insieme.”
Cosi, il cacciatore ha deciso di pernottare al tempio questo giorno.

(P.S


Il Bodhisattuva Fugen ha il nome sanscrito Samatabhadre, che si presenta di solito con la figura sull’elefante bianco e si considera un Bodhisattva che è il simbolo della sapienza.)