Due foto del mandarino giapponese |
Tsurezure Gusa (11)
Verso l’ottobre, sono andato in un villaggio
montano per visitare un mio conoscente, passando per Kurusuno (una zona nella
citta di Kyoto). In via, passando per un sentiero lungo coperto di muschio, ho visto
una capanna silenziosa e isolata, chissà chi vi abita.
Si sentiva solo il suono di goccia dalla
conduttura dell’acqua, che è coperta di foglie fitte e oltre questo, non ho
potuto sentire nessun suono.
Ma, poiché si vedono Akadana (una specie
di scaffale su cui si mettono le offerte per Budda) su cui sono messi i rami di
crisantemi e di acero con disinvoltura, ci dovrebbe essere almeno uno abitante.
Io la guardavo con commozione, pensando
che, uno può vivere perfino nella situazione così solitaria
A questo momento, ho trovato un grande
albero di cui i rami si piegano sotto il peso dei mandarini. E attorno di
questo albero è circondato col recinto severamente in modo che non ne possa avvicinarsi
nessuno.
Quando l’ho guardato, ho perso un po’ l’entusiasmo
e nello stesso tempo, ho pensato quanto sarebbe stato meglio, se non ci fosse
questo albero.
N.B: Per primo, l’autore si è commosso vedendo l’aspetto di questa capanna isolata, perché lui ha pensato che l’abitante poteva essere un eremita che ama la solitudine. Invece questo abitante ha circondato l’albero di mandarino con il recinto severamente, per non far rubare la frutta. L’autore quindi, è deluso dalla cautela mondana di questo abitante.