domenica 4 dicembre 2016

Le serie degli antichi racconti giapponesi (171)


Due foto del tempio Ohyamato


Ugetsu Monogatari 60 (la storia della pioggia e luna)

~ scritto da Akinari Ueda ~

Jasei no In (la storia di un uomo attaccato dallo spirito del serpente) ~ 21 ~

Dopo averlo ascoltato, tutti, turbandosi, hanno detto:

“Oh, ci sembra che voi siate un essere che supera l’umanità. Siete forse la divinità viva!”

E lo hanno venerato chinandosi. Ma il vecchio ha detto ridendo:

“No, io non sono la divinità. Mi chiamo Tagima no Sabito, il sacerdote del tempio Ohyamato. Io sono informato su questa zona, quindi, vi accompagnerò fino a Tsubaichi. Su, andiamo!”

Tutti, ringraziandolo, l’hanno seguito e sono tornati a loro casa salvi e sani.

Il giorno dopo, Toyoo ha visitato quel vecchio al tempio Ohyamato e gli ha regalato tre rotoli di seta di Mino (la presente provincia Gifu) e due rotoli di cottone di Tsukushi (la presente provincia Fukuoka) con molta gratitudine.  Il vecchio li ha ricevuti e ne ha distribuito tutto quanto ai suoi colleghi. Cioè, lui stesso non ha preso niente.

Poi, lui ha detto a Toyoo che gli ha chiesto l’aiuto per cacciare via il fantasma:

“Quella bestia, incantata della tua bellezza, ti attacca sempre. Anche tu hai perso l’animo forte perché sei stato sedotto dal suo fascino falso. D’ora in poi, tu devi diventare più serio, abbandonando la frivolezza e facendosi coraggio. Se ti comporti cosi, non avrai bisogno di contare su questo vecchio per cacciare via quel fantasma. Lo potrai fare da solo. Ma comunque, devi controllarti sempre, non perdere mai la calma.”

Toyoo, ascoltandolo, è potuto svegliarsi finalmente da un incubo. Poi, dopo averlo ringraziato tante volte, è tornato a casa di Kanetada. E ha detto a loro:

“Io ero confuso da quel fantasma per lungo tempo, perché il mio animo non era giusto. E mi sono accorto che è sbagliato di dipendere da voi, senza servire niente ai miei genitori e fratello. Vi ringrazio di cuore per la vostra ospitalità tanto gentile, ma adesso io me ne vado. Ci ritornerò di nuovo, senz’altro.”


Dopo averli salutato cosi, lui è tornato alla sua patria.