mercoledì 14 settembre 2016

Le serie degli antichi racconti giapponesi (148)


Due esempi delle lettere antiche cinese 


Ugetsu Monogatari 37 (la storia della pioggia e luna)

~ scritto da Akinari Ueda ~

Kibitsu no Kama (la pentola del tempio scintoista Kibitsu) ~ 10~

L’esorcista ha continuato a parlare:

“La vostra vita sarà in crisi sta sera o domani mattina. Questa fantasma ha lasciato questo mondo sette giorni fa, quindi, voi dovrete rimanere chiuso in casa per 42 giorni chiudendo la porta bene.

(N.B
Nel Buddismo, si considera che, quando una persona è morta, la sua anima è ancora rimasta in questo mondo per 49 giorni. E se siano passati questi giorni, l’anima è andata all’altro mondo passando il fiume Stige.)

Se voi mantenete il mio insegnamento, potreste avere la possibilità di vivere per un pelo. Ma, se voi lo rompiate anche se un momento, non potrete sfuggire alla morte.”

E dopo di che, l’esorcista, prendendo il pennello, ha scritto le lettere strane, che sembravano quelle antiche cinese, sulle tutte le parti del corpo di Shotaro, cioè dalla schiena fino alle membra.  

Poi lui ha detto, dando tanti talismani su cui erano scritte le lettere in vermiglio a Shotaro:

“Attaccate questi talismani su tutte le porte e rivolgere ferventi suppliche a Divinità e Budda. Non dovrete agire contrariamente a questo insegnamento. Se no, voi andrete in rovina.”

Quando ha sentito queste parole, Shotaro ha avuto paura ma nello stesso tempo, era soddisfatto pensando che aveva trovato una strada per vivere.  Lui quindi, è tornato subito a casa e ha cominciato la vita della reclusione, dopo aver attaccato i talismani tutte le porte e finestre.

Alla notte, si sentiva una voce orribile da fuori della porta, dicendo:

“Che è odioso! Si trova qui i talismani sacri.”

Poi, non si sentiva più nessuna voce. Shotaro terrorizzava e si lamentava perché gli sembrava che la notte fosse troppo lunga questa volta.