Due foto della luna nel cielo |
Ugetsu
Monogatari 39 (la storia della pioggia e luna)
~
scritto da Akinari Ueda ~
Kibitsu no Kama (la pentola del tempio
scintoista Kibitsu) ~ 12~
Shotaro ha risposto:
“Finalmente il mio compito da rinchiudermi in casa è terminato. Mi dispiaceva
che non ho potuto vederti fino ora. Allora, io vengo da te per parlare tante
cose che mi è accumulata nel cuore. Alzati.”
Hikoroku, l’uomo irriflessivo di natura, ha detto subito:
“Va bene. Ci vieni.”
Dicendo cosi, lui stava per aprire la porta di sua casa, ma, prima di
aprirla metà, ha sentito un grido orribile da casa di Shotaro. Poiché questo grido
era talmente orrendo da rizzare i suoi capelli, Hikoroku è caduto battendo il
sedere suo malgrado. Ma, pensando subito che fosse successa qual cosa
malaugurata a Shotaro, è uscito fuori con la scure a mano.
L’esterno pero, era ancora buio, nonostante che Shotaro aveva creduto che
la notte fosse finita.
La luna stava nel cielo di cui luce era vaga e il vento del primo inverno
portava l’aria fredda.
Hikoroku ha guardato dentro la casa di Shotaro, di cui la porta era
lasciata aperta, ma non si è trovata nessuna figura umana. Lui ha cercato sia
interno sia esterno di casa, pero, non ha potuto trovare nemmeno l’ombra.
Lui, tremando dal sentimento terribile, ha frugato qua e là di nuovo con la
luce a mano e trovato lo stagno di sangue sotto la parete vicino alla porta.
Tuttavia, non c’era il cadavere né un pezzetto d’osa. Guardando attorno più
attentamente, ha notato un pezzo dei capelli umani sospeso dalla gronda e non
si trovava nessun’altro.
Era troppo orrendo e deplorevole da esprimere questa scena in parole. All’alba, Hikoroku ha provato di cercare Shotaro alla montagna e
pianura vicino dalla sua abitazione, ma, è stato inutile.
Questa notizia è arrivata alle due famiglie Kasada e Izawa, e loro hanno
dovuto capire che la predizione dalla pentola nel tempio scintoista Kibitsu era
purtroppo avverata.
Il popolo quindi, ha tramandato questa storia ai posteri dicendo che la
volontà divina è proprio da rispettare.
~ fine
di “Kibitsu no Kama” ~