domenica 3 gennaio 2016

Le serie degli antichi racconti giapponesi (75)


Due foto del tempietto della divinità custode

Kwaidan (la storia dei fantasmi), scritto da Yakumo Koizumi (39)

Umezu Chubee (3)

Quando Chubee ha recitato il nome di Budda Amitaba tre volte, lui si è sentito improvvisamente di essere alleggerito quel peso quasi insopportabile.

Lui, sentendosi come se fosse imbrogliato dalla volpe, è rimasto immobile a lungo con aria assente. Il bambino, non si sa dov’è, scomparve senza che lui se ne accorgesse.

A questo momento, quella donna strana è tornata da lui correndo con la velocità come prima. E Chubee si è accorto prima volta che lei era bellissima. Lei, sudando alla fronte, portava a tracolla una fascia con lena, come se avesse compiuto il grande lavoro.

Poi, lei ha detto con la voce solenne:

“Chubee, tanto gentile, tu hai lavorato bene per me. Sono la divinità custode di questa zona. Stasera, una dei devoti miei è venuta da me per chiedere aiuto per il suo parto difficile. Ma, poiché io non sono abile d’aiutarla da solo, ho contato su di te, forte e coraggioso.
Quel bambino che tu tenevi in braccia, dicendo verità, era ancore il feto e quando tu sentivi che lui diventava sempre più pesante, era proprio il momento più difficile e doloroso per la donna che stava partorendo. E quando tu sentivi che non potevi più sopportare, era il momento che stava in crisi la vita della donna e tutta la famiglia sua piangeva. Allora, tu recitavi tre volte il nome di Budda Amitaba, e questo mi ha aiutato bene per farla partorire senza nessun dolore di più. È nato il bambino salvo e sano.
Io restituirò un favore sufficiente a te. Per il Samurai, niente è più utile della forza. D’ora in poi quindi, non solo te ma anche i tuoi discendenti in lungo futuro, avranno la grande forza straordinaria per il mio favore.”

Dopo aver promesso cosi, la figura della divinità è scomparsa come per incanto.

Umezu Chubee, pensando che succedesse la cosa molto strana, è andato direttamente al castello e quando ha finito il suo compito all’alba, lui si è pulito alla faccia e mano per pregare il sole del mattino come al solito.

Tuttavia, quando lui stava per torcere l’asciugamano suo, con la sua sorpresa, è ridotto a pezzetti, nonostante che era ancora molto nuova.

Lui, sorprendendosi, ha provato di torcere i pezzetti riuniti di nuovo, si è strappato come se fosse fatto di carta. Lui quini, ha provato ancora una volta, ma il risultato era sempre stesso.

D’ora in poi, quando lui ha afferrato qualcosa fatta di rame o ferro, si è frantumata subito anche questa come se fosse fatta di terra. Allora, Chubee si è accorto per primo che si fosse verificato il promesso della divinità custode. Lui quindi, dopo di che, ha capito che doveva essere molto attento quando toccava qual cosa.

A proposito, quando lui è tornato a casa, ha domandato alla sua famiglia se conoscesse o no, che qualcuna ha partorito un bambino nel suo paesino. E lui ha saputo che è nato un bambino proprio a stessa ora in cui gli succedesse il fenomeno strano, e anche l’aspetto del parto era uguale allo stato che gli ha raccontato la divinità.

E tutti i suoi figli hanno ereditato la forza del padre e poi, anche alcuni dei suoi discendenti erano forti straordinariamente e quando questa storia era scritta, loro abitavano nel paese Dewa.


        ~Umezu Chubee, fine ~