domenica 24 gennaio 2016

Le serie degli antichi racconti giapponesi (81)


Due foto degli uccelli che vivono sulla riva del fiume Edo

Kwaidan (la storia dei fantasmi), scritto da Yakumo Koizumi (45)

La storia di Chugoro (2)


Chugoro, ascoltandolo, ha dimostrato molta sorpresa e confusione. E dopo alcuni momenti del silenzio, è sceso nel giardino con passo veloce e disinvolto. Il collega anziano quindi, l’ha seguito da dietro.

Quando sono arrivati in un angolo che non c’era nessun’altro attorno, Chugoro si è fermato e ha cominciato a parlare:

“Ormai io vi dirò tutto, ma per favore non parlate di questa cosa a nessuno. Perché se voi la divulgaste, vi succederebbe una calamità grave.

Circa cinque mesi fa, all’inizio della primavera, ho cominciato a lasciare questa residenza a ogni notte per l’amore mio.

Cioè, una notte, io sono andato a casa dei miei genitori per salutarli e quando stavo tornando da lì, ho visto una donna che è stata sulla riva del fiume, non molto lontano da qua. Dal suo modo di vestire, ho supposto subito che lei fosse di una famiglia di alto rango. Io pero, pensavo anche era un po’ strano di vedere una donna che stava da sola sulla riva del fiume a notte inoltrata.

Ma, pensando che non sia giusto di darle una voce da me, stavo per oltrepassarla. Allora, lei è avanzata risoluta verso me e m’ha tirato la manica. Ed io l’ho trovata molto giovane e bella.

Poi lei mi ha chiesto di accompagnarla fino all’estremità del ponte, perché lei voleva chiedermi qualche cosa.

La sua voce era veramente dolce e tenera e il suo sorriso era carinissimo imparagonabilmente.

Io quindi, camminavo con lei senza meta. Durante la nostra passeggiata, lei mi ha detto di avermi visto diverse volte quando io uscivo fuori e ha avuto un colpo di fulmine per me. E lei mi ha detto:

““Io vorrei stare sempre vicino a voi. Quanto sarei felice se possa sposarvi.””

Io ero veramente perplesso di averla sentito, ma comunque lei era tanto bella.

Quando siamo arrivati all’estremità del ponte, lei mi ha tirato la manica di nuove e noi siamo andati al bordo del fiume.

E lei mi ha mormorato di venire con lei, poi voluto di tirarmi nell’acqua. Come voi sapete, quella zona è di acqua molto profonda, perciò ho avuto paura di lei improvvisamente e volevo tornare indietro. Ma la donna, con sorriso splendente, mi ha preso il polso e detto:


““Finche voi state con me, non c’è niente bisogno di aver paura.””