domenica 11 dicembre 2022

La serie della letteratura giapponese~573

 


Sopra, il fiume Sumida attuale
Sotto, le bambole di Hina


Okuno Hosomichi, il viaggio per Touhoku, nord-est in Giappone, scritto da Matsuo Bashou

 

Il diario di Bashou (2)

 

Prima di spostare a quella villa, ho composto otto haiku, di cui l’una è come seguente:

 

Kusanotomo Sumikawaruyozo hinanoie

 

(Traduzione: In questa capanna povera, forse chi ci abiterà dopo di me, potrà ornare con Hina (le bambole che si decorano in casa a 3 marzo, che è la festa per la bambina, come si vede nella foto di sopra). Le quattro stagioni si cambiano sempre, e così, anche l’abitante in questa capanna cambia.)

 

E l’ ho appeso alla colonna della casa e me ne sono andato col cuore di dispiacere nel separarmi da qui (N.B: i resti 7 Haiku, purtroppo non ci sono più).

 

Al 27 di marzo, quasi l’ultimo giorno a questo mese, il cielo all’alba si vedeva vagamente e anche la luna è biancastra. In questa poca luce, si vede debolmente la sagoma del monte Fuji. Ormai i fiori di ciliegio a Ueno e Yanaka (due posti famosi per la bellezza della fioritura di ciliegio in Edo) sono già caduti e mi sento insicuro se io li possa vedere ancora o no, in un giorno. E con questo pensiero, io, con il mio compagno chiamato Sora (uno dei discepoli di Bashou), sono partito con la barca sul fiume Sumida (il fiume che corre nella parte d’est in Edo, di totale lunghezza di 25 km).

 

I miei amici sono stati alla mia dimora da ieri e anche loro, stando insieme a me nella barca, sono venuti fino all’approdo. Io quindi, sono potuto stare con loro ancora circa 10 km di percorso. E alla fine, io e Sora siamo scesi dalla barca a Senju che è il luogo della prima sosta del nostro viaggio.

 

E così, il primo passo del nostro viaggio è cominciato.

 

C’è ancora molta strada da fare per noi. Pensandone, mi sono sentito depresso per la tristezza e il timore. Ma, ho cominciato a camminare con le lacrime, come se l’eremita stesse per lascare il mondo reale.

 

Yukuharuya Torinakiuono Mewanamida

 

(Traduzione: La primavera sta per passare, e anche io sto per lasciare i miei emici. Per tristezza della separazione, mi spuntano le lacrime agli occhi. In qualche modo, mi sento della tristezza dal canto dell’uccello e mi pare che gli occhi del pesce siano bagnati dalla lacrima.)

 

Componendo così il primo Haiku del mio viaggio, ho cominciato a camminare, ma il mio passo è pesante. Anche i miei amici mi seguivano con lo sguardo senza andarsene, quindi la loro sagoma ridotta mi restava agli occhi per lungo tempo.


(P.S: Il cognome di Bashou è Matsuo, e quello di Sora è Kawai.)