mercoledì 21 novembre 2018

La serie della letteratura giapponese ~ 171~


Due foto della vista autunnale dell'ex-palazzo imperiale in Kyoto
(Non c'entre al contenuto di questa sezione)


Makura no Soushi (171)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (170)

Cento trentaduesimo (2)

Il sig. Yukinari ha detto:

“I miei colleghi sono andati via, senza rispondervi. È un gruppo tanto strano! Dicendo la verità, avevamo intenzione di comporre Waka, di quel bambù. Ma alcuni hanno detto: ““Se proprio componiamo Waka, andiamo a Shiki no Mizoushi (il sito dove ci sono l’imperatrice e Shonagon ed le sue colleghe), per farne insieme le ancelle.”” E ci siamo venuti. Ma loro sono andati via appena hanno sentito la vostra risposta citata da uno aneddoto di Wang Huizhi. È ridicolo. Ma comunque, come mai voi potete dire la cosa che le altre non sanno? Da chi l’avete imparato?”

Ho risposto:

“Io non sapevo nemmeno il nome del bambù. Io quindi, ho paura che loro mi abbiano pensato la donna ignorante.”

Lui mi ha risposto:

“Davvero! Voi non dovresti saperlo.”

(N.B:

Shonagon, naturalmente ha fatto finta di non sapere il nome di bambù e anche Yukinari ha risposto solo comportandosi in modo da non contraddirle.)

Dopo di che, mentre noi parlavamo l’argomento un po’ serio, ci sono venuti di nuovo quei nobili, recitando:

“Ho piantato un bambù e lo chiamo questo signore. (È una frase della poesia composta da un funzionario chiamato Fujiwara no Atsumochi basando sull'aneddoto di Wang Huizhi.)” 

E Yukinari ha chiesto a loro:

“Perché voi siete andati via prima? Noi avevamo intenzione di comporre Waka con le ancelle di questo sito. Ma, voi ci avete lascato senza raggiungere il nostro scopo. È tanto strano.”

Allora uno di loro ci ha risposto:

“Per quel trattamento tanto eccellente di signora Shonagon, in quale maniera potevamo rispondere? Se noi facevamo la risposta che non si bilancia con questa, noi tutti perdevamo la faccia! Dopo che siamo tornati nel palazzo, noi eravamo in fermento su la risposta di lei. E anche l’imperatore è venuto a saperlo e se n’è interessato.”