mercoledì 22 maggio 2019

La serie della letteratura giapponese ~ 220~


Due illustrazioni della rana



Makura no Soushi (220)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (219)

Cento settantasettesimo (2)


Allora, l’imperatore Murakami l’ha lodato molto e detto:

“Sarà stato banale se tu avessi recitato una Waka in questo caso. Invece tu hai citato una frase della poesia proprio adatta alla occasione. Non sarà tanto facile di rispondermi a tono in un attimo.”

(N.B:

Vorrei aggiungere una cosa, cioè la frase  “mi ricordo bene soprattutto di voi” che si trova nella poesia, il Kuroudo ne ha incluso segretamente “pensare soprattutto di Voi (l’imperatore)” e poiché l’imperatore l’ha capito, l’ha lodato.)

Un altro giorno, l’imperatore faceva due passi dentro il palazzo imperiale solo con quel Kuroudo. Un certo momento, l’imperatore ha notato un fumo alzato dal braciere e gli ha detto:

“Cosa sarà? Tu vai a vedere.”

Allora, il Kuroudo è andato subito a verificarlo e appena tornato, ha recitato una Waka come seguente:

“Watatsuumino Oki ni Kogaruru monomireba Amanotsurishite
Kaeru Narikeri.”

(La traduzione:

In alto mare, si vede che qualcuno sta spingendo una barca con i remi. È proprio sta tornando un pescatore dopo aver pescato.)

È la risposta spiritosa. La realtà è che, si è gettata una rana nel braciere ed era bruciata.

(N.B:

Questa Waka è anche non era composta da questo Kuroudo, invece lui l’ha citata immediatamente. Il perché è come seguente:

In questa Waka si trovano tre diverse parole a doppio senso.

Numero 1 è Oki, che significa l’alto mare e poi anche la brace.

Numero 2 è Kogaruru, che significa remare e anche bruciare.

Numero 3 è Kaeru, che significa tornare e anche la rana.


Comunque, nella lingua giapponese, ci sono tante parole che hanno doppio senso, cioè la pronuncia è uguale, ma il significato è diverso. Perciò, ogni tanto la gente si diverte di fare il gioco di parola.)