mercoledì 15 maggio 2019

La serie della letteratura giapponese ~ 218~


Due foto di Hioke



Makura no Soushi (218)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (217)

Cento settantesimo sesto (2)

Lui ci ha raccontato quello che era successo durante il giorno, poi delle altre cose. Noi gli abbiamo offerto un cuscino rotondo sulla veranda al pianoterra, e lui si sedeva su questo, ma lasciando una gamba sulla terra. E lui che è stato fuori e noi ancelle che siamo state dentro casa, abbiamo parlato sulle tante cose finché si sentiva il suono della campana che ci avvisa di spuntar il sole. Era tanto divertente!

All’alba, lui è andato via recitando una poesia cinese:

“Akatsuki Ryououno Sononiireba Yukigunzannimiteri
Yoruyuukougarouninoboreba Tsukisenriniakirakanari”

(La traduzione:

All’alba, sono entrato nel vecchio giardino costruito nell’epoca Liang (una dinastia che è stata da 501~557 in Cina) e ho trovato tutte le montagne attorno, che era coperto completamente di neve. E alla notte, sono salito a un palazzo alto che una volta il sig. Yu Liang (un personaggio politico famoso, vissuto 289~340 in Cina, il suo nome Liang è la stessa pronuncia con quella dinastia summenzionata, ma lo ideogramma è diverso) era salito, e ho visto la luna talmente brillante che illumina mille Ri (una unità vecchia che indica la distanza, cioè un Ri è circa 3,9 km).)

Era una notte molto emozionante. Se passavamo una notte solo con le donne, non avremo potuto passare tutta la notte parlando così. Ma, quando si unisce un uomo al gruppo nostro in tal guisa, possiamo parlare tante cose interessante, di buon gusto e anche un po’ ricercate.

N.B (dall’autrice di questo blog):

In questo periodo Heian, come già ho scritto qualche volta, era obbligatorio di imparare la poesia cinese e comporre Waka per la gente di classe  nobile. E quando parlano tra di loro, spesso citavano una frase di una poesia o di una Waka tra di loro, e quando uno ne sentiva solo una parte, ha dovuto capire subito che, di quale poesia era citato.)  Questo era proprio l'educazione necessaria per il nobile.