mercoledì 20 aprile 2016

Le serie degli antichi racconti giapponesi (106)


Due illustrazioni della partitura di Biwa

Kwaidan (la storia dei fantasmi), scritto da Yakumo Koizumi (70)

La storia di Hoichi senza le orecchie (6)

E quando è arrivata la parte in cui l’imperatore giovane è affogato tenuto dalla sua nonna insieme tante altre ancelle, tutti gli uditori hanno emesso un grido lungo e doloroso e poi si sono sciolti in lacrime nella tristezza profonda.

Poiché il loro pianto era troppo forte, Hoichi si è sorpreso ancor di più per l’intensità del loro dolore che aveva provocato lui stesso. Il loro singhiozzo durava tento tempo, ma nel frattempo, man mano si è calmato e tornato di nuovo il silenzio intorno.

Fra poco, la voce di quella donna anziana ha detto:

“Tu sei bravo suonatore di Biwa, e anche narratore imparagonabile davvero! Lo sapevo dapprima, ma non ho mai pensato talmente eccellente. Il nostro signore è anche contentissimo e vuole darti un compenso. Poi ti ordina di venirci ogni sera per sei giorni d’ora in poi per raccontarci la storia di Taira.
Il nostro signore, dopo averla ascoltata, intende fare un viaggio. Tu quindi, vieni qui domani a stessa ora con quell’uomo che ti guida come oggi.
A proposito, io devo dirti una cosa, cioè tu non devi dire a nessuno di questa cosa, perché il nostro signore sta a Akamaga Seki in segreto. Perciò, ti sei obbligato a mantenere il silenzio, hai capito? Allora, tu puoi andare via adesso.”

Hoichi, dopo aver saltato bene, è arrivato preso per la mano da una ancella all’ingresso, e poi è tornato al tempio con quello Samurai. Questo uomo, dopo averlo accompagnato fino alla veranda del retro del tempio, è andato via.

Quando Hoichi è tornato al tempio, era già l’alba, ma nessuno ha notato che lui aveva lasciato il tempio tutta la notte. Perché il monaco soprintendente è tornato al tempio la notte inoltrata, credeva che Hoichi fosse addormentato.

Il giorno dopo, Hoichi è riuscito a dormire un po’ durante il giorno, ma comunque lui non ha rivelato mai dell’avvenimento a nessuno, che era successo questa notte.

Dunque, a mezza notte di questo giorno, è venuto ancora il Samurai al tempio e Hoichi è andato a stesso posto con lui. E Hoichi ha fatto grande successo come l’altra notte pero, questa volta si è notata la sua assenza dalla gente. E quando lui è ritornato al tempio la mattina, era chiamato dal monaco e lui ha parlato a Hoichi con tono dolce e persuasivo:

“Hoichi, noi ci eravamo preoccupati di te molto. Tu sei cieco, pero tu sei uscito fuori da solo la notte inoltrata. È troppo pericoloro! Come mai tu, prima di uscire, non me ne hai detto? Allora, potevo farti accompagnare almeno un servitore. Ma comunque, tu, dove sei stato fino ora?”