domenica 3 aprile 2016

Le serie degli antichi racconti giapponesi (101)

La scena della battaglia a Dannoura

Presente Dannoura

Kwaidan (la storia dei fantasmi), scritto da Yakumo Koizumi (65)

La storia di Hoichi senza le orecchie (1)

(Nota di spiegazione:

Ho scritto già una volta questa storia nel mio blog nella sezione “Intervallo (12)”, ma, la non era altro che un riassunto, quindi, cancellandola, scrivo la storia di nuovo secondo il testo originale di Yakumo Koizumi.)

Alla fine del 12° secolo, alla sponda di Dannoura del stretto Shimonoseki (si trova nella presente provincia Yamaguchi), è successa l’ultima battaglia decisiva fra Minamoto e Taira che si contendevano l’egemonia per lungo tempo.   

(N.B

Riguardo alla battaglia fra due famiglie Minamoto e Taira, consultate per favore “La storia di Samurai, soprattutto dalla sezione 7 alla 13”)

La famiglia Taira, a questa sponda di Dannoura, si è estinta completamente con l’imperatore giovane Antoku e altri tutti i membri della famiglia includendo i bambini e le donne.

Dopo di che, per 700 anni, la sponda di Dannoura e i suoi dintorni sono stati tormentati dal fantasma di Taira. Succedevano ogni tanto le cose strane in questa zona e si trovava anche il granchio che aveva la faccia umana proprio simile ai Samurai defunti di Taira.

Inoltre, apparivano migliaia delle palle di fuoco sulla costa a notte buia senza luna, che i pescatori chiamavano “Onibi (fuoco fatuo, in giapponese si chiama il fuoco dell’orco)”, oppure quando la bufera infuriava, sempre si sentiva dall’alto mare il grido orribile come se fosse successa la guerra.

A proposito, rispetto ad oggi, questo fenomeno strano era molto più attivo nel tempo vecchio. Per esempio, quando una nave passava l’alto mare, appariva il fantasma per affondarla oppure quando qualcuno nuotava nel mare, il fantasma stava aspettando sempre per affogarlo.


Perciò ad Akamagaseki (presente la città Shimonoseki, situata nella provincia Yamaguchi) era costruito un tempio buddista chiamato Amida-ji per consolare l’anima dei defunti della famiglia Taira.