mercoledì 15 marzo 2023

La serie della letteratura giapponese~599

 


Due foto di Kinkazan


Okuno Hosomichi, il viaggio per Touhoku, nord-est in Giappone, scritto da Matsuo Bashou

 

Il diario di Bashou (28)

 

Al giorno 11, siamo andati a pregare il tempio buddista Zuiganji. Nel periodo di dinastia Song di Cina (9601279), un monaco chiamato Hosshin, vi è andato per studiare lo Zen, e dopo che è ritornato in Giappone, lui è stato a questo tempio.

 

E poi, il monaco chiamato Ungo (consultate per favore “La serie della letteratura giapponese~598”) è diventato il superiore in questo tempio, dopo che è restaurato dal signor Date. Poiché il monaco Ungo era una persona di grande virtù, il signor Date l’ha fatto ricostruire molto bello come si vede adesso. Cioè, i sette palazzini sono tanto decorati quanto brillare d’oro e questo mi pare che sia realizzato il mondo di assoluto agio dell’ovest cielo.

 

E mi ricordo dell’aneddoto di Saigyou (il monaco e compositore di Waka molto famoso, vissuto nel dodicesimo secolo, e Bashou lo rispetta molto), in questo posto. Cioè, alla fine del periodo di Heian, ci abitava un monaco chiamato Kenbutsu. E si dice che, lui, abitando in Ojima per 12 anni, ha recitato 60000 pezzi del Saddharmapundarika-sutra. E Saigyou, poiché l’ha stimato tanto, era molto contento che ha potuto vederlo in questa zona.

 

Al giorno 12, siamo partiti per Hiraizumi. (N.B: Questo posto è molto famoso per i resti del palazzo della famiglia Fujiwara, prosperato in questa zona dall’anno 1087 al 1189, per i tre generazioni. Questa Fujiwara era affluente di quella famiglia Fujiwara che era fiorente in Kyoto.

 

Poiché una persona ci ha indicato che ci sono i belli posti, cioè il pino di Aneha e il ponte di Odae (Aneha e Odae, ambedue sono il nome del luogo), noi camminavamo per il sentiero che si trova difficile da incontrare qualcuno, non sapendo bene la direzione.

 

E alla fine, siamo arrivati fino al porto Ishinomaki (il porto commerciale), sbagliando la strada. Da questo porto si può guardare Kinkazan, che è una isola che produceva l’oro nel vecchio tempo. Ci sono radunate tante navi e le case sono una sull’altra, e dalla cucina d’ogni casa si alzano i fumi insistentemente.

 

Noi siamo un po’ sbalorditi, perché siamo stati inaspettati di venire al luogo così prosperato. E abbiamo cercato l’albergo, ma non c’è nessuno che ci alloggia.

 

Finalmente abbiamo trovato una capanna da alloggiare e il giorno dopo, abbiamo continuato a camminare per la strada sconosciuta, perdendoci spesso.