mercoledì 31 maggio 2023

La serie della letteratura giapponese~621

 




Sopra, due foto del tempio buddista Zenshouji
E sotto, due foto di Suzuri e Il bastoncino d'inchiostro di china


Okuno Hosomichi, il viaggio per Touhoku, nord-est in Giappone, scritto da Matsuo Bashou

 

Il diario di Bashou (50)

 

Fuori della città sviluppatasi intorno ad un castello del sig. Maeda (il signore feudale nella zona di Kaga, presente provincia Ishikawa), c’è il tempio buddista Zenshouji. E io vi ho alloggiato. Qui si trova ancore nel paese Kaga. Il mio compagno Sora anche ha alloggiato in questo tempio alla notte precedente e ha lasciato un Haiku come seguente:

 

Yomosugara Akikazekikuya Uranoyama

 

Traduzione: Viaggiare da solo è molto triste, perciò, trovo difficoltà di dormire bene. E in questo tempio, ho passato per tutta la notte sentendo il suono del vento autunnale.

 

Lui mi anticipa solo un giorno, ma, mi pare che siamo già allontanati mille Ri (un Ri è 3.75km). E anche io, mi sono sdraiato sentendo quel suono del vento autunnale.

 

All’alba, si sente la voce del monaco che recita il sutra nell’atmosfera molto limpida e silenziosa. E fra un po’, è suonato il gong che ci fa sapere la colazione preparata e sono entrato nel refettorio.

 

Dopo, frenando l’impazienza di arrivare a Echizen (presente provincia Fukui) oggi, sono uscito fuori dal tempio. Allora, i monaci giovani correvano dietro a me fino ai piedi di gradini di pietra, portando la carta e Suzuri (vaschetta per stemperare l’inchiostro di china, che si vene nella foto di sopra) a mano.

 

Allora io, vedendo le foglie di salice cadute nel giardino, ho composto un Haiku, come seguente:

 

Niwahaite Idebayaterani Chiruyanagi

 

Traduzione: Nel tempio buddista dello Zen, c’è l’abitudine che, chi vi ha alloggiato, deve pulire bene il giardino prima di partire, come il ringraziamento. E io quindi, partirò da qui, dopo aver spazzato bene le foglie di salice.

 

Questo è proprio un Haiku estemporaneo composto prima di partire. E io l’ho scritto affrettatamente e dato a loro, già portando i sandali di paglia per il viaggio.