domenica 29 agosto 2021

La serie della letteratura giapponese ~441~


Due foto di Saibara

 


Tsurezure Gusa (63)

 

Al giorno 24 di novembre dell’anno 1318, è tenuta una grande festa imperiale, chiamato Daijyousai (1). E a questo giorno, in un palazzo nella corte imperiale, è effettuata la cerimonia della danza e della musica da dedicare alla divinità.

 

E nella cerimonia della musica, chiamata Saibara (2), un ministro chiamato Fujiwara no Kanesue ha dovuto suonare Biwa (il liuto giapponese). E, lui, prima di suonarlo, quando guardava un pezzo di questo strumento per accordare il tono, è caduto questo pezzo stranemente.

 

Ma lui, non agitandosi niente, ha preso il collo di riso dal seno e l’ha attaccato. E poi, poiché questo collo si è asciugato subito, lui ha potuto suonarlo senza nessun problema. Comunque, quanto era preparato lui!

 

Dopo di che, ho sentito dire che, una donna, non so quale rancore aveva verso lui,  l’ha staccato e lasciato al posto segretamente.

 

(1) Ogni anno, quando è raccolto il nuovo riso, si tiene una cerimonia Shinjyousai nel palazzo imperiale. Questa significa, la cerimonia che l’imperatore offre il nuovo riso alla divinità e lo mangia anche lui. E così, lui è incorporato con la divinità.  

 

Invece Daijyousai, significa “Grande Shinjyousai”, e questo si tiene solo una volta quando l’imperatore è salito al trono nuovamente. E in questa sezione, l’imperatore è Godaigo, novanta sesto come l’imperatore, vissuto 1288~1339.

 

(2) Una specie della musica che era in voga fra i nobili nel periodo di Heian. Questa è un mischio di musica continentale (Cina e Corea) e quella giapponese. E di solito, questa musica si tiene dai cantanti con accompagnamento del flauto, di Biwa, battendo il tempo con una specie del scettro. E poi, una volta è abbandonata nel quindicesimo secolo, e dopo, è restaurata e ancora adesso, solo dieci musiche si suonano dai musicisti che appartengono all’Agenzia della Casa Imperiale.   

mercoledì 25 agosto 2021

La serie della letteratura giapponese ~440~

 

Sopra, l'illustrazione dei due fratelli (il re e il suo fratello giovane)
Sotto, i legumi e il guscio



Il monaco Shouku, che ha fondato il tempio buddista Enkyouji nel monte Shosha (situato nella presente provincia Hyogo), leggeva e recitava continuamente il sutra Saddhrmapundarika (consultate per favore “Makura no Soushi 128”) per tanti anni e alla fine, è arrivato allo stato di Rokkon Shoujyou (N.B: Rokkon significa sei sensi, cioè occhio, orecchio, naso, lingua, corpo e coscienza, poi Shoujyou vuol dire “purificato perfettamente”, quindi, di conseguenza, lui riusciva a riconoscere il suono molto minuto).

 

Un giorno, lui, durante il viaggio, quando alloggiava in una capanna, ha sentito il suono che qualcuno cuoceva i legumi a fuoco lento nella cucina, facendo il guscio dei legumi al combustibile.

 

Allora lui ha detto:

 

“Quello suono mi pare che i legumi stanno esponendo le sue lagnanze al guscio. Perché, nonostante che il guscio è il parente dei legumi, li tormenta con il fuoco.”

 

Invece il suono del fuoco che scoppiettava, gli sembrava che diceva come seguente:

 

“Non mi rimprovera così, non c’è nessuno che si fa questa cosa per piacere. Anche io sto essendo bruciato, e mi sento molto dolore.” (1)

 

(1) Questo deriva dal episodio in vecchia Cina, come seguente:

 

Nel terzo secolo, in Cina ci furono i deversi paesi e fra questi, il regno Wei, situato nella regione Hebei, fu il più forte. E il re di questo regno, chiamato Cao Cao aveva tanti figli, e soprattutto il primogenito e il figlio terzo erano molto bravi. Di conseguenza, dopo la morte del padre, loro due facevano concorrenza all’eredità, e alla fine il primogenito ha vinto e lui è salito al trono.  

 

Dopo di che, il re, avendo gelosia al suo fratello (il terzo figlio) perché questo aveva la grande fama come l’uomo di lettere, gli ha detto:

 

“Tu sei famoso come il letterato e adesso voglio vedere quanto sei bravo in questo settore. Allora, tu componi una poesia del fratello subito qui avanti a me, camminando solo sette passi, ma non devi usare direttamente la parola “fratello”. Se tu non riesca farne, io ti ammazzerò.”

 

E il fratello giovane, con molta tristezza, ha composto la poesia camminando sette passi come seguente:

 

Si fa la zuppa cuocendo i legumi. E il guscio dei legumi brucia sotto la pentola. I legumi piangono nella pentola, pensando:

“I legumi e il guscio sono cresciuti dalla stessa radice, ciò nonostante, come mai il guscio cuoce i legumi così intensamente?”

 

In questa poesia naturalmente si paragona il guscio al re, e i legumi al suo fratello. E lui, il fratello, è perdonato in questo caso, ma dopo, è stato maltrattato dal re e i suoi figli, e mandato alla località remota. Poi alla fine, girando le diverse provincie, è morto a 41 anni.

 

N.B

 

Questa poesia si chiama la poesia di sette passi, e molto conosciuta fra i giapponesi in medio evo, pero, non è il fatto storico ma l’episodio che si trova nel romanzo storico in Cina.

domenica 22 agosto 2021

La serie della letteratura giapponese ~439~




Due foto del ravanello

 


Tsurezure Gusa (61)

 

C’è una dama che serve all’imperatrice, di cui opera è molto famosa. Lei ha composto tante Waka che sono accettate nelle varie antologie. Lei, quando era giovane, ha composto spesso cento Waka e, dopo averle ricopiato in bella, le ha offerto ai due templi scintoisti di Hashimoto e Iwamoto.

 

Comunque, è una persona che ha ottenuto una grande fama e la maggior parte di sua Waka è ancora recitata da tanta gente. Poi, è brava anche nel settore della poesia cinese sia comporre la poesia sia scrivere l’introduzione della antologia.

 

 

Nel paese Tsukushi (il vecchio nome della zona nord della provincia Kyushu), c’era un funzionario di alta classe che dirigeva l’ordine pubblico. Lui continuava a mangiare i due ravanelli cotti ogni mattina per lungo tempo, credendoli alla panacea.

 

E un giorno, il suo palazzo, quando non c’era nessun servo, è assalito dal gruppo di nemico. Il palazzo è accerchiato da loro e quando stava per espugnare, sono apparsi i due soldati e loro hanno combattuto non avendo cara la loro vita e hanno cacciato via tutti i nemici dal palazzo. Allora, il padrone, pensandone molto strano, ha domandato:

 

“Scusate, io non vi conosco. Come mai voi avete combattuto con accanimento cosi? Chi siete voi?”

 

Allora quelli due hanno risposto:

 

“Noi siamo lo spirito di ravanello che voi mangiate ogni mattina, in cui avete molto fiducia.”

 

 E poi, sono scomparsi.

 

Secondo me, questo aneddoto ci insegna il fatto che arriva la fortuna a chi crede devotamente.

mercoledì 18 agosto 2021

La serie della letteratura giapponese ~438~

 


Sopra, il tempietto Hashimoto
Sotto, Iwamoto


Tsurezure Gusa (60)

 

Nel territorio del tempio scintoista Kamigamo (consultate per favore, l’etichetta “Kamigamo Jinjya”), ci sono 16 tempietti filiali, e fra questi, ci sono due tempietti chiamati Iwamoto e Hashimoto. E quello è dedicato a Ariwara no Narihira e questo è dedicato a Fujiwara no Sanekata. (N.B: questi due uomini, vissuti da 9~10º secolo, erano nobili e famosi poeti di Waka).

 

Poiché la gente non sa distinguere quale è per Ariwara, quale è per Fujiwara, io (l’autore Kenkou) ne ho domandato un giorno al sacerdote anziano di passaggio, allora lui mi ha risposto come seguente:

 

“Non sono molto sicuro, ma, poiché il tempietto Hashimoto si trova più vicino al ruscello che corre nel giardino del tempio Kamigamo, forse sarà per Fujiwara no Sanekata. Perché, ho sentito dire che, una volta si rifletteva il suo ritratto sull’acqua.

 

E poi, il grande monaco Jien (vissuto 12~13ºsecolo) che era il capo del tempio buddista Enryakuji (consultate per favore l’etichetta “Enryakuji”), ha composto una Waka:

 

Tsukiwomede Hanawonagameshi Inishieno Yasashikihitowa

Kokoniariwara

 La traduzione: Nel tempo vecchio, c’era un nobile poeta che amava sempre la bellezza della luna e del fiore. È proprio lui, Ariwarano Narihira, che è deificato in questo tempietto.

 

E ho sentito dire che, il signor monaco ha composto questa Waka fianco al tempietto Iwamoto. Ma comunque, voi ne sapete meglio che me.”

 

Lui mi ha raccontato così con tanta deferenza e me ne sono molto commosso.

domenica 15 agosto 2021

La serie della letteratura giapponese ~437~

 


Sopra, il fagiano
Sotto, il falco

Tsurezure Gusa (59)

 

Takekatsu ha detto come seguente:

 

Quando si offre la preda della caccia al signore, se la mette al ramo di sottobosco o di pruno, ancora in boccio oppure dopo essere caduti i fiori. Se la mette anche al ramo di pino di cinque aghi. E la lunghezza del ramo deve essere 7 o 8 Shaku (è l’unità della lunghezza nel vecchio tempo, 1 Shaku è circa 30 cm) e quando si taglia un ramo, bisogna tagliare di traverso in modo che la sezione abbia circa metà di 1 Shaku.

 

Poi, la preda (solitamente il fagiano) si attacca in mezzo al ramo che si è ramificato in due, cioè uno da mettere il corpo del fagiano e altro per i piedi. In questo caso, il fagiano deve essere legato al ramo con traccio di glicine sia il corpo sia i piedi.

 

La punta del traccio deve essere tagliata seguendo la piccola piuma che si trova alla base della propria piuma d’uccello.

 

Alla mattina quando c’è stata la prima nevicata della stagione, lui, per offrire la preda all’imperatore, entra dalla porta principale del palazzo imperiale con dignità, portando il ramo sulla spalla. (N.B, nel tempo vecchio, c’era l’abitudine di andare a salutare il padrone, quando c’è stata la prima nevicata della stagione)

 

In questo caso, lui cammina sulla pavimentazione di pietra sotto la gronda, per non lasciare le impronte sulla neve. E dopo aver spennato una parte dell’ala, la sparge e appoggia questo ramo alla ringhiera del corridoio della abitazione dell’imperatore.

 

Allora, di solito l’imperatore gli dà un vestito come la ricompensa, e lui, dopo aver inchinato mettendolo sulla spalla, va via.

 

Ma, questa cerimonia lui la fa solo quando è nevicato abbastanza profondamente. Nel caso che è nevicato poco, che non copre le sue scarpe, non la fa.  E la ragione di spennare e spargere il piuma, è per dimostrare come se il falco dell’imperatore afferrasse la preda, perché solitamente il falco prende la parte più debole dell’uccello.

mercoledì 11 agosto 2021

La serie della letteratura giapponese ~436~

 


Due illustrazioni della corona del nobile giapponese

Recentemente, la corona per il nobile è molto più alto che quella di una volta. Perciò, la persona che tiene ancora quella dello stile vecchio, deve preparare la scatola da metterla, su cui è aggiunta la altezza.

 

Un giorno, il primo ministro Konoe ha avuto un paio di fagiano. E lui ha fatto preparare un ramo di pruno di pieno di fiore e ha ordinato a un falconiere chiamato Takekatsu, come seguente:

 

“Tu fai la preparazione per la cottura di questi fagiani e me li dai legati a questo ramo di pruno.”

 

Allora, Takekatsu ha risposto:

 

“Signore, mi dispiace che, non conosco la maniera da attaccare i fagiani ai fiori. Ancora di meno non so niente il modo da attaccare i due fagiani a un ramo.”

 

Il signore quindi, ha chiesto al cuoco e poi agli altri, se sia giusto o no quello che ha detto Takekatsu e poi di nuovo gli ha detto:

 

“Allora, tu li fai come tu vuoi e me li dai.”

 

Dopo di che, Takekatsu ha offerto al signore un ramo di pruno senza fiore, attaccato un fagiano.

 

N.B: Takekatsu (con il cognome Shimotsukeno) era un funzionario dei quadri inferiori, che apparteneva alla divisione delle guardie imperiali di destra. E lui si occupava dell’allevamento, dell’addestramento del falco, e solitamente accompagnava alla caccia con il falco.

 

In questa sezione, si descrive un uomo che assume un atteggiamento deciso per la persona superiore, nonostante che un funzionario di classe bassa. Poi anche, si vede l’aspetto modesto, che quella persona di alta classe presta orecchio a un funzionario.  


domenica 8 agosto 2021

La serie della letteratura giapponese ~435~



Tre foto del carro trainto dal bue


Tsurezure Gusa (57)

 

Qualcuno ha detto che, le cinque strisce da attaccare al carro trainato dal bue, non sono necessariamente decisi dipendendo dallo stato sociale della persona. Riguardo al carro da attaccare i cinque strisce, può usarli solo la persona che è salita al massimo grado in ogni famiglia nobile (1).

 

N.B: Nel periodo di Heian, in cui la società nobile funzionava bene, erano osservati severamente i vari regolamenti, come la liturgia, il vestito in conformità alla classe, la cerimonia, ecc.  E anche riguardo il carro trainato dal bue, c’era la differenza secondo la classe, o alla forma o all’ornamento.  

 

E le cinque strisce in questa sezione significano le strisce di pelle tinta da attaccare all’avvolgibile del carro. Ce n’era anche il carro che aveva l’avvolgibile a cui attaccate le sette o quattro strisce. Solitamente, l’avvolgibile è messo alla parte avanti e dietro del carro, e ogni tanto anche alle due parti laterali (come si vede nella foto di sopra).

 

Comunque, questa cosa, nella società del periodo di Heian, era osservata minutamente, ma nel periodo di Kamakura, in cui l’autore Kenkou era vissuto, questo genere del regolamento era rallentato. Cioè nel suo tempo, c’era tanta gente che già usava il carro attaccato dalle cinque strisce, senza osservare il regolamento vecchio.

 

E poi, riguardo a (1), nel tempo antico, era decisa la posizione massima ad ogni famiglia. Come per esempio, una persona nata in una famiglia nobile ha potuto salire fino al ministro, invece l’altro fino al consigliere ecc.

 

Kenkou era la persona che aveva la nostalgia alla società nobile nel periodo di Heian, quindi, gli è dispiaciuto questo fenomeno che si stava perdendo man mano questo genere del regolamento minimo. 

 

mercoledì 4 agosto 2021

La serie della letteratura giapponese ~434~



Tre foto della scena dell'incantesimo

 


Nel territorio del palazzo imperiale, c’è un centro di preghiera del buddismo esoterico, chiamato Shingon-in. E in questo posto, c’è l’abitudine di fare un incantesimo per sette giorni dall’otto gennaio e in questa occasione, sono chiamati i guerrieri della scorta.

 

Una volta, non so quando era, all’occasione di questa cerimonia, ci assalivano i ladri, e rubavano i vestiti dei monaci e gli arredi di un altare buddista.

 

D’ora in poi, ho sentito dire che, è cominciato a chiamare i guerrieri e farli  la strettissima scorta così.

 

Si dice che, si crede che appariscano la fortuna e la sfortuna dell’anno, nell’aspetto di questo incantesimo. E secondo me, sarà indiscreto di usare i guerrieri per questa cerimonia, perché mi pare che lo preavvisi il malaugurio di questo anno.

 

N.B:

 

Questo incantesimo è un evento molto tradizionale dal periodo di Heian. E solitamente, lo faceva il soprintendente del tempio buddista Toji (consultate per favore l’etichetta “Toji”).

 

E nonostante che questo incantesimo è un mistero nel palazzo imperiale, non era già possibile di fare senza l’aiuto dei guerrieri. E l’autore Kenkou era in allarme per la realtà che invadono gli esseri volgari come i guerrieri, nel mondo nobile e tradizionale.

domenica 1 agosto 2021

La serie della letteratura giapponese ~433~

 


Due foto di Koshiki


Tsurezure Gusa (55)

 

Quando nasce una persona molto nobile, come il principe o la principessa, c’è un’abitudine di far cadere un Koshiki (una pentola da cuocere il riso o la soia con il vapore, come si vede nella foto di sopra) dal colmo del tetto sulla terra.

 

Ma questa cosa non si deve fare ogni volta del parto. Si deve fare solo quando ci vuole tanto tempo per far uscire la placenta. È proprio uno esorcismo. Quando il parto è facile, quindi, non si fa questa cosa.

 

Questa cosa, si dice che è di origine fra il popolo, pero, è privo un po’ di fondamento.  La pentola da usare a questo evento, si fa arrivare dal tempio scintoista Ohoharano (situato nel quartiere Ukyo in Kyoto).

 

Comunque, quando ho visto una pittura vecchia una volta, su cui c’era già dipinta la scena che un popolo ha fatto cadere Koshiki.

 

A proposito, ho sentito da una mia amica, uno aneddoto come seguente:

 

Quando ancora era piccola la principessa Etsuko (vissuta 1259~1332), lei si sentiva sola perché suo padre (l’imperatore Gosaga) era sempre occupato. E un giorno lei gli ha mandato una Waka tramite un messaggero come seguente:

 

Futatsumoji Ushinotusunomoji Sugunamoji Yugamimojitozo

Kimiwaoboyuru

Futasumoji significa “ko” nella fonetica, Ushinotsunomoji è “i”, Sugunamoji è “shi”, Yugamimoji “ku” , tozo “è proprio così” e poi Kimiwaoboyuru significa “io penso di voi”.

 

 E “ko” “i” “shi” “ku” vuol dire “adorato”.

Interamente significa:

 

Mi sono affezionata veramente a voi.

 

N.B: La traduzione è molto semplice, ma comunque questo è una specie del gioco di parola.