domenica 29 marzo 2020

La serie della letteratura giapponese ~ 307~



Tre foto della Danza di leone (Shishi)


Makura no Soushi (307)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (306)

Duecento sessantatreesimo (18)

Quando noi siamo arrivate al tempio buddista Shakuzenji, ho visto che, alla porta principale, si suonava la musica coreana e cinese e si faceva la danza di Shishimai e di Komainu (1) in modo che fosse quasi pazzescamente. E anche io, vedendola e sentendo il suono di tamburo e flauto, sono rimasta abbagliata da quella vigorosità e dal fascino. Mi sembrava allora, che fossi venuta viva al mondo pulito di Budda, salendo al cielo con il suono della musica.

Entrando dentro, ci ho trovato tante bandiere di vari colori issate e gli avvolgibili sospesi attorno della costruzione con i sipari colorati belli. Mi pareva proprio che questo non fosse la scena di questo mondo!

Quando i nostri carri si sono avvicinati al posto dove c’era l’imperatrice, ci aspettavano ancora quelli due fratelli suoi e ci hanno detto di scendere presto.

A questo momento era un po’ più luminoso di quando eravamo salite al carro, quindi, noi dovevamo far vedere la nostra figura a loro più apertamente.

Ma, quanto era bello e elegante il fratello maggiore dell’imperatrice!  E lui, aprendo l’avvolgibile del nostro carro, ci sollecitava dicendo “Affrettatevi”.

Io invece, usavo un posticcio per rendere i capelli più ricchi, pero, poiché mettevo la punta dei capelli nel vestito, mi preoccupavo molto che quelli diventavano spettinati. Poi, loro forse capiranno anche il colore dei miei capelli sotto il sole. (N.B: Si suppone che Shonagon non aveva i capelli ricchi e neri, ma in questo periodo di Heian, la prima condizione della bellezza di donna, era proprio la lunghezza e ricchezza dei capelli neri.)


(1) Shishi è il leone, invece Komainu è il cane coreano traducendo semplicemente, e la sua forma è metà cane e metà leone, di cui un paio (femmina e maschio)  si trovano a due fianchi della porta del tempio scintoista solitamente. Perciò questo non è l’essere da mettere alla porta del tempio buddista, ma alla occasione della cerimonia, si faceva la danza cosi. Cioè, questa danza è una arte tradizionale che si fa dagli uomini mettendo la testa di Shishi oppure Komainu come si vede nella foto di sopra. Ancora adesso, in Giappone, soprattutto la danza di Shishi si fa di solito al capo d’anno. 

mercoledì 25 marzo 2020

La serie della letteratura giapponese ~ 306~


Sopra, le due foto del fiore di cipollina
Sotto, la sferetta Houju




Makura no Soushi (306)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (305)

Duecento sessantatreesimo (17)

Tutte le Uneme sono salite sul cavallo e aspettavano la uscita dell’imperatrice.  E, finalmente la portantina sua è uscita!

La portantina di Higashi Sanjo In era molto magnifica, ma quella dell’imperatrice è imparagonabilmente bella e meravigliosa. Con lo spuntare del sole, l’ornamento del fiore di Negi (una specie della cipollina, che si vede nella foto di sopra, 1) che sta sopra del tetto brilla in modo sfavillante e anche la tenda che ciondola è molto lucida e bella.

Dopo che le fune sono tese, la portantina è partita. L’aspetto che la tenda dondola, è indiscutibilmente suggestivo. Dopo aver visto questa scena, se ci sia l’ancella che ha un po’ il complesso d’inferiorità per la apparenza di se stessa, non sarebbe più necessario di essere così. Perché nessuna può paragonare se stessa con la atmosfera solenne dell’imperatrice.

E anche io, di nuovo, mi domandavo perché la donna come me, può servire vicino a lei? E poi, mi sento un po’ orgogliosa.

Quando passava questa portantina avanti a noi, i servitori del nostro carro hanno messo giù Nagae staccandolo da Siji tutto insieme. (riguardo a Nagae e Siji, consultate per favore “La serie della letteratura giapponese ~ 256~”)  Poi dopo, loro li hanno sistemato come prima e cominciato a tirare il nostro carro seguendo la portantina.  Questa cosa anche mi ha fatto avere vivacità.

(1) Riguardo alla ragione che l’ornamento sul tetto della portantina ha la forma del fiore di cipollina, ci sono varie opinioni. E ne presento due:

1)   Deriva dalla forma di Houju (la steretta preziosa, che si vede nella foto di sopra) nel Buddismo. Questo Houju, si dice che somiglia alla urna in cui è messo il cenere di Budda, oppure è uscita dalla testa della divinità del Drago. E solitamente, si presenta con la statua di Budda o Bodhisattva, di cui è messa sulla palma della mano.


2)   La cipollina ha un odore particolare, perciò era creduto che avesse il poter magico da cacciare via lo spirito maligno.

domenica 22 marzo 2020

La serie della letteratura giapponese ~ 305~


Due foto delle donne travestite da Uneme
alla occasione di una festa




Makura no Soushi (305)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (304)

Duecento sessantatreesimo (16)

Essendo quadi impaziente di aspettare l’imperatrice, è finalmente aperta la porta, e ho visto otto Uneme (1) che sono salite a cavalli. Loro s’indossavano di vestito tanto bello con il Mo (consultate per favore “La serie della letteratura giapponese ~ 269~”) blu di sfumatura, e loro Hire (una stoffa lunga e sottile per le donne, che è simile alla scialle fine) che sventolava era molto affascinante.

Fra queste otto Uneme, c’era una chiamata Buzen che era l’amante di un nobile, il capo della direzione di medicina. Poiché lei portava il Sashinuki (consultate per favore “La serie della letteratura giapponese ~ 270~”) di Ebizome (colore rosso scuro grigiastro), il fratello del primo ministro ha detto sorridendo:

“Shigemasa (il nome del nobile, amante di Buzen) sarebbe perdonato di mettere il colore proibito!” (2)

(1) Uneme era una specie della ancelle. Nel periodo di Nara (710~784), c’era un sistema che, ogni capo della famiglia potente in ogni località ha dovuto mandare sua figlia oppure sorella, scelta bella, alla corte imperiale per servire l’imperatore. Loro erano quasi uno ostaggio come il segno della obbedienza di questa località. Il loro stato non era tanto alto, ma, poiché nessuno poteva toccarle tranne l’imperatore, erano anche l’oggetto delle brame di tutti i cortigiani.

Invece nel periodo di Heian, questo sistema era finito, ma era rimasto ancora il reparto di Uneme e in questo periodo che Shonagon ha scritto questo saggio, Uneme non erano necessariamente una figlia della famiglia potente locale, ma anche ci sono state le figlie di un nobile non molto alta classe, e loro di solito lavoravano nel dipartimento del controllo d’acqua oppure del pasto per la corte imperiale.

(2) In questo periodo, il colore viola si poteva usare solo per l’imperatore e la sua famiglia, ed era proibito per gli altri. Ma poiché Ebizome, il colore rosso scuro grigiastro, era un po’ simile al viola, il fratello del primo ministro ha canzonato quella Uneme e il suo amante dicendo così. Poi, Sashinuki si portava normalmente dagli uomini, ma, in questo momento le Uneme lo portavano per cavalcare un cavallo.

mercoledì 18 marzo 2020

La serie della letteratura giapponese ~ 304~


Due illustrazioni della monaca nobile



Makura no Soushi (304)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (303)

Duecento sessantatreesimo (15)

Dopo aver partito Higashi Sanjyo In al tempio, l’imperatrice ci partiva, quindi, io non vedevo l’ora che arrivi questo momento. Quando sorgeva il sole, Higashi Sanjyo In e i suoi compagni e seguaci ci sono arrivati. Loro una volta vengono al palazzo del primo ministro (cioè dove siamo noi), poi di nuovo partono per il tempio.

In questa comitiva, riguardo al numero del carro preparato per la signora, ce n’erano quindici in totale. Ne quattro sono per le monache, e dieci per le ancelle. Le monache portavano Juzu (il rosario buddista) di cristallo e il vestito grigio molto elegante. Invece quello delle ancelle era di colore rosa, rosso e viola chiara, tutto raffinato. Sotto il cielo azzurrissimo, con il sole splendido, questi vestiti luccicavano veramente belli.

Il primo ministro e i suoi figli ed altri tanti nobili accompagnavano il carro della signora al tempio Shakuzenji. Noi ancelle, seguendo questa comitiva con lo sguardo, facevamo baldoria, entusiasmate di loro magnificenza.

Ma comunque, i nostri carri che sono messi in fila in dieci, saranno visti ugualmente da loro!

C’impiegava tanto tempo fino a fare preparativi per l’imperatrice, e io, veramente non vedevo l’ora che lei esca.

Mentre io mettevo in ansia così, il tempo passava. E quando finalmente ho visto qualcuno che usciva dalla porta, ho tirato un sospiro di sollievo.

domenica 15 marzo 2020

La serie della letteratura giapponese ~ 303~


Due foto della replica della città di Kyoto nel periodo Heian



Makura no Soushi (303)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (302)

Duecento sessantatreesimo (14)

Da dentro dell’avvolgibile, il primo ministro, l’imperatrice e le sue sorelle ci guardano, e ne pensando solo, mi veniva il sudore freddo!
Forse i miei capelli saranno anche drizzati dalla preoccupazione…Pensando così, ho passato stentatamente davanti all’avvolgibile. Ma quando sono arrivata vicino al carro, mi sono dovuta trovare all’altro caso tremendo. Al fianco del carro ci sono stati quei due giovani nobili tanto belli, cioè due fratelli dell’imperatrice, sorridendo.

Questo è un sogno, o anzi uno incubo? Perché proprio loro mi stavano guardando, ma comunque sono appena riuscita a salire nel carro senza svenire. A questo momento, io sono stata brava? O solo sfacciata? Non lo so.

Dopo tutte le ancelle sono salite nei carri, questi una volta si sono fermati e messi in fila alla via Nijyo (una via larga in Kyoto, su cui il palazzo del primo ministro dava) come se fosse l’occasione di guardare una festa.

Lungo la strada, c’è stata tanta gente per guardare i nostri carri, e pensando cosi, ci avevo brio con naturalezza.

E tanti nobili, dal quarto al sesto grado, frequentano la porta del palazzo del primo ministro entrando e uscendo, e poi ogni tanto vengono da noi per chiacchierare con noi oppure assisterci. Fra di loro, ho visto il signor Akinobu (lo zio dell’imperatrice) che gonfiava il petto con un’aria orgogliosa.

Prima di tutto, il primo ministro ed altri nobili sono andati al palazzo di madre dell’imperatore (1) per accompagnarla al tempio Shakuzenji.

(1) A questo momento, la madre dell’imperatore si chiamava Higashi Sanjyo In. In era il titolo speciale che era dato all’ex-imperatore e imperatrice, e poi alle altre donne nobili come la principessa e la madre dell’imperatore ecc,, dopo quando loro sono diventati monaci. Riguardo all’uomo, si trovava spesso il caso che, dopo aver ceduto il trono al suo successore, oppure quando si era ammalato, diventava il monaco. Invece le donne, solitamente diventavano monache quando avevano perso suo marito oppure (al caso della principessa) suo padre , poi naturalmente anche quando si erano ammalate oppure invecchiate.
Questo sistema di dare il titolo “In” alla donna, è proprio cominciato a questo periodo, cioè Higashi Sanjyo In era prima donna che era data questo titolo fra le donne. E Higashi Sanjyo è il nome della strada su cui era situato il suo palazzo.

mercoledì 11 marzo 2020

La serie della letteratura giapponese ~ 302~


Due foto del tempio buddista Hounji
(il tempio che era costruito sullo stesso terreno dove fu stato Shakuzenji una volta)



Makura no Soushi (302)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (301)

Duecento sessantatreesimo (13)

Poi, fra le altre ancelle, raggruppandosi tante, alcune cuciono il vestito, alcune si truccano. Soprattutto, per i capelli, si curano tanto cautamente quanto non si interessano più niente altro.

Una mia collega mi ha detto:

“L’imperatrice uscirà verso le cinque, quindi, voi dovevate venirci più presto. Mi pare che lei ha mandato una ancella giovane, facendo portare il ventaglio, per cercarvi.”

Allora io, credendo la sua parola, mi sono preparata perfettamente per seguire l’imperatrice e aspettavo le ore cinque, ma non era vero. E nel frattempo, faceva giorno e  spuntava il sole.

E qualcuno ci ha avvisato che noi ancelle dobbiamo salire nel carro dalla veranda al pianoterra della parte ovest nella costruzione. Noi tutte, quindi, passavamo il corridoio aperto, chissà chi ci poteva guardare! Forse le ancelle giovane nuove e inesperte, saranno state timide.

Nella parte della costruzione, dietro l’avvolgibile, ci sono stati il ministro (padre dell’imperatrice), l’imperatrice e le sue sorelle per vedere se tutte noi fossimo salite nel carro o no.

E ai due lati del carro, c’erano due fratelli dell’imperatrice. Loro due ci aspettavano alzando l’avvolgibile del carro per farci salire.

Se noi potevamo salire insieme in gruppo, riuscivo farne almeno nascondendomi dietro a qualcuna, invece loro ci hanno fatto salire chiamando il nostro nome a una a una, quattro in gruppo nello stesso carro.  Perciò, noi tutte dovevamo camminare fino al carro senza trovare nessun posto da nasconderci. Ero imbarazzata e confusa. inesprimibilmente.
(N.B: Come ho scritto diverse volte, per le donne nobili era usanza di non far vedere la sua faccia agli altri. L’ancella come Shonagon, pero, c’era l’occasione di farsi vedere per caso, quando doveva trattenere il visitatore. Ma, come questo caso, sotto la luce del sole, farsi vedere la sua figura ai giovani nobili era molto da vergognarsi, anche se ha cercato di nascondere la faccia con il ventaglio.)

domenica 8 marzo 2020

La serie della letteratura giapponese ~ 301~

Sopra, Takatsuki
Sotto, l'arredamento nella casa del nobile




Makura no Soushi (301)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (300)

Duecento sessantatreesimo (12)

Uemon ha risposto:

“È vero, pero, se noi tutte volevamo salire nel carro prime, avremmo fatto vedere una scena brutta a tutti. Perciò, noi abbiamo scelto di aspettare un po’.”

Questa risposta era veramente uguale a quello che io pensavo, ma, le altre colleghe che sono state arrivate prime che noi, forse saranno rimaste mali sentendola.

L’imperatrice allora, ha detto con un tono sgradevole:

“Mi dispiace che ci sono state alcune che facevano a gara per salire nel carro. Anche se le ancelle di classe bassa salgano prime, non saranno considerate quelle di alta classe. Tutte dovevano rispettare l’ordine.”

Io quindi, per intercedere, ho detto:

“Forse loro, non volendo avere tanta pazienza per aspettare il turno di scendere dal carro, salivano prime.”

Alla vigilia della cerimonia che si tiene nel tempio buddista Shakuzenji, mi presentavo vicino alla sala dell’imperatrice. Perché noi ancelle dovevamo passarci la notte per seguirla il giorno prossimo. Quando sono arrivata alla parte nord nella costruzione meridionale, ho trovato i diversi gruppi delle mie colleghe sotto alcuni Takatsuki (una specie della candeliere, che si vede nella foto di sopra) accesi.

Alcune di loro si raggruppavano in due o tre, oppure in tre o quattro, dividendo con il paravento, alcune invece dividevano con Kichou (consultate per favore “La serie della letteratura giapponese ~ 186~”).  

mercoledì 4 marzo 2020

La serie della letteratura giapponese ~ 300~


Sopra, l'illustrazione della portantina
Sotto, quella del carro trainato dal bue




Makura no Soushi (300)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (299)

Duecento sessantatreesimo (11)

L’imperatrice invece, con la portantina (1), c’era arrivata molto prima che noi. E, stando nella sala ben ordinata, ha chiesto di chiamarmi alle sue ancelle giovani. Ma loro, chiedendo dove sto io, ad ogni persona che è arrivata, non mi hanno trovata. Perciò l’imperatrice si era preoccupata di me, e ha detto:

“È strano. Ancora non ci viene Shonagon. Dove sta lei?”

Ma, io non ne sapevo niente e quando tutte le ancelle hanno finito di scendere dal carro, finalmente ci siamo incontrate. Allora, una ancella mi ha detto:

“L’imperatrice mi ha chiesto fortemente di trovarvi. Come mai, siete arrivata così tardi?” E mi ha portato avanti all’imperatrice quasi da trascinarmi. E in via, ero sorpresa trovando che il palazzo è rinnovato molto bello e magnifico!

L’imperatrice, appena mi ha visto, ha detto:

“Come mai sei arrivata in ritardo? Dovevi venirci prima che le mie ancelle girano alla ricerca di te. Cos’è successo?”

Io pero, tacevo un po’, pensando come poter rispondere. Allora, una mia collega che è venuta con me nel stesso carro, ha risposto ridendo:

“C’è stata una grande confusione e noi abbiamo potuto appena salire nell’ultimo carro.”

Allora, l’imperatrice ha detto:

“Mi pare che quel funzionario non sia tanto abile. Comunque, se fosse l’ancella giovane, magari si astiene da salire, pero, tu Uemon (il nome dell’ancella anziana) potevi protestare a lui contro quella imperizia.”

(1) In questo periodo di Heian, la portantina e il carro trainato dal bue erano i veicoli normali per la gente di alta classe. Il carro è stato usato dai nobili, invece l’imperatore usava sempre solo la portantina.

E riguardo alla portantina, anche i parenti dell’imperatore, i nobili e i monaci di alta classe la usavano, ma, di cui la forma del tetto e della struttura era diversa da quello per l’imperatore.

domenica 1 marzo 2020

La serie della letteratura giapponese ~ 299~


Due foto della gente che tiene la torcia



Makura no Soushi (299)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (298)

Duecento sessantatreesimo (10)

Quando l’imperatrice si è  spostata dal palazzo imperiale a sua propria casa per partecipare alla cerimonia, noi ancelle anche, naturalmente abbiamo dovuto seguirla. Ma, il carro per noi, non era deciso l’ordine da salire, e le ancelle ci sono salite facendo a gara.

Era veramente la brutta scena! Loro avevano fretta quasi da cadere, come se ritornassero dalla festa. E io e le mie colleghe ancora rimaste poche, abbiamo parlato:

“Non c’importa! Se non ci sia il carro per noi, e non potevamo andare alla casa dell’imperatrice, lei ne capirà subito e ci manderà l’altro carro per noi.”

Mentre parlavamo così, le altre ancelle sono salite nel carro tutte quante facendo una massa. A questo momento, un funzionario dell’ufficio per l’imperatrice ha gridato:

“Sono salite tutte le ancelle?”

E noi abbiamo risposto:

“No, ancora ci siamo rimaste.”

Allora lui si è avvicinato e ha ci ha trovato, e detto:

“Che strano! Credevo che tutte sono salite già. Come mai, voi siete rimaste qui? Adesso, pensavo che basti preparare un altro carro per Tokusen (le ancelle specialmente scelte dall’ufficio da preparare il vitto per l’imperatore e la cerimonia importante nel palazzo imperiale). Perché è successo il vostro ritardo?”

Dicendo così, lui stava per chiamare l’altro carro per noi, io quindi, gli ho detto:

“No, no! Voi dovrete far salire quelle ancelle di Tokusen, prima che noi. Per noi va bene dopo di loro.”

Lui mi ha risposto:

“Non mi prendete in giro. Salite per favore.”

E noi ci siamo salite. Dopo di noi, ho visto un altro carro per Tokusen. Poiché la luce della torcia era debole, attorno era tanto buio. Questo mi sembrava suggestivo e noi, sorridendo e divertendoci di questo piccolo viaggio alla notte, siamo arrivate alla casa dell’imperatrice.