domenica 26 maggio 2019

La serie della letteratura giapponese ~ 221~


Due foto della bambola di un ragazzino che ha l'acconciatura Mizura


Makura no Soushi (221)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (220)

Cento settantesimo ottavo

Una volta, quando una ancella che serviva all’ex-imperatore,  gli ha regalato una bambola della forma di ragazzino con l’altezza circa 16cm, nel cui ha scritto il nome di un principe. Poiché questa bambola era molto carina, che aveva la acconciatura di Mizura (quella dei bambini maschi nel tempo antico,  come si vede nelle foto di sopra) e vestito bene, era tanto piaciuta all’imperatore.

(N.B: Questa sezione è solo così e non è tanto chiaro che cosa voleva dire Shonagon.)

Cento settantanovesimo (1)

Quando appena ho cominciato a servire all’imperatrice, tutte le cose che succedevano nel palazzo imperiale erano fuori della mia esperienza e non capivo che fare. Nella situazione imbarazzante così, io, sopportando ogni tanto di piangere, sono stata ogni notte vicino a lei ma dietro il paravento. L’imperatrice pero, mi ha fatto vedere apposta qualche pittura, ma mi ero rannicchiata dietro il paravento, non potendo nemmeno tendere la mano.

Tuttavia, l’imperatrice mi ha spiegato gentilmente delle pitture una ad una. Poiché la luce era accesa sopra la bugia alta e si vedevano più chiaramente i miei capelli anzi che il giorno (N.B: Shonagon, di solito, aveva un po’ di complesso d’inferiorità per i suoi capelli), mi vergognavo molto. Ma, non era possibile stare sempre ferma. Perciò, trattenendomi di questa timidezza, le ho guardato cercando di non farmi vedere la faccia a lei quanto possibile.

Faceva tanto freddo. E la sua mano che è apparsa per un istante dalla manica, era lucida, rosea e bellissima!


Io, prima di servirla, ero una casalinga ordinaria e mai avuto l’occasione di vedere la signora così nobile. Perciò ai miei occhi, la sua figura era incredibilmente bella, che era quasi impossibile crederla una essere reale. E l’ho osservata a lungo in estasi da dietro il paravento.