Due illustrazioni della rana |
Makura no Soushi (220)
~ Il primo saggio in Giappone,
scritto da Sei Shonagon ~
Il testo (219)
Cento settantasettesimo (2)
Allora, l’imperatore Murakami l’ha lodato
molto e detto:
“Sarà stato banale se tu avessi
recitato una Waka in questo caso. Invece tu hai citato una frase della poesia
proprio adatta alla occasione. Non sarà tanto facile di rispondermi a tono in
un attimo.”
(N.B:
Vorrei aggiungere una cosa, cioè la
frase “mi ricordo bene soprattutto di
voi” che si trova nella poesia, il Kuroudo ne ha incluso segretamente “pensare
soprattutto di Voi (l’imperatore)” e poiché l’imperatore l’ha capito, l’ha lodato.)
Un altro giorno, l’imperatore faceva
due passi dentro il palazzo imperiale solo con quel Kuroudo. Un certo momento, l’imperatore
ha notato un fumo alzato dal braciere e gli ha detto:
“Cosa sarà? Tu vai a vedere.”
Allora, il Kuroudo è andato subito
a verificarlo e appena tornato, ha recitato una Waka come seguente:
“Watatsuumino Oki ni Kogaruru monomireba
Amanotsurishite
Kaeru Narikeri.”
(La traduzione:
In alto mare, si vede che qualcuno
sta spingendo una barca con i remi. È proprio sta tornando un pescatore dopo
aver pescato.)
È la risposta spiritosa. La realtà è
che, si è gettata una rana nel braciere ed era bruciata.
(N.B:
Questa Waka è anche non era
composta da questo Kuroudo, invece lui l’ha citata immediatamente. Il perché è
come seguente:
In questa Waka si trovano tre
diverse parole a doppio senso.
Numero 1 è Oki, che significa l’alto
mare e poi anche la brace.
Numero 2 è Kogaruru, che significa remare e anche bruciare.
Numero 3 è Kaeru, che significa
tornare e anche la rana.
Comunque, nella lingua giapponese,
ci sono tante parole che hanno doppio senso, cioè la pronuncia è uguale, ma il
significato è diverso. Perciò, ogni tanto la gente si diverte di fare il gioco
di parola.)