Due foto di Lu-shan |
Makura no Soushi (140)
~ Il primo saggio in Giappone, scritto da
Sei Shonagon ~
Il testo (139)
Centunesimo paragrafo
Un giorno, un nobile ci ha portato un ramo
del pruno da cui è caduto tutto il fiore e ci ha chiesto:
“Come guardate voi questo ramo?”
E io ho risposto molto semplicemente:
“È caduto già.”
(N.B: Queste breve parole si trovano in
una antologia che era compilato da un nobile di questa epoca. Questa antologia
si consiste di Waka giapponese e delle poesie cinesi che contengono non solo
quella fatta dai cinesi ma anche dai giapponesi. Perché, in questa epoca, per
gli uomini giapponesi di alta classe, era obbligatorio di scrivere e leggere i
Kanji (l’ideogramma introdotto dalla Cina), e anche comporre la poesia scritta
tutto in Kanji. Invece, per le donne era considerato che bastava sapere solo
Kana, la fonetica sillabata che è molto più semplice di Kanji. Ma, solitamente
le ancelle colte che servivano nel palazzo imperiale come Sei Shonagon,
sapevano bene Kanji e soprattutto Shonagon già sapeva tanto bene Waka e la
poesia scritta in Kanji composti in Giappone anche in Cina dal tempo vecchio. E
per rispondere a quel nobile, ha citato subito da una poesia in Kanji, di cui
il significato è come seguente:
“È caduto già il fiore del pruno del monte
Taiyurei (un posto famoso per la bellezza della fioritura del pruno in Cina),
perché è passata la stagione. Perciò nessuno può vederlo tanto bianco come se
fosse truccato da cipria. Da una parte, il fiore dell’albicocco del monte di Lu-shan
(una montagna sacra in Cina, che era famoso per la bella fioritura dell’albicocco)
non è fiorito ancora, perché è troppo presto per la sua stagione. Poiché adesso
noi non possiamo vedere nessun fiore che ha bello colore rosso, ci
accontentiamo di vedere il verde bello del salice.”
Allora tanti nobili sono venuti vicino
alla porta della nostra sede recitando questa poesia. E l’imperatore, sapendo
questo fatto, ha detto:
“È molto meglio rispondere in questa
maniera, anzi che farne con Waka incompleta. È veramente brava Shonagon!”