Due foto del tempio buddista Kiyomizu |
Makura no Soushi (33)
~ Il primo saggio in Giappone, scritto da
Sei Shonagon ~
Il testo (32)
Ventitreesimo
paragrafo
Quelli che si
tendono a poltrire:
Il dovere nel
giorno di Shojin (※1)
La preparazione
che ha la disponibilità di tempo sufficientemente.
Il caso di fare
Sanro (※2) in un tempio
per lungo tempo.
N.B
(※1) Shojin è il termine buddista che significa “la
devozione “ e anche “la purificazione”. Quello si usa di solito per solo monaco,
invece questo si usa anche per i laici. In questo saggio, naturalmente è il
caso del secondo.
In questo periodo Heian,
si aveva l’abitudine di purificarsi non mangiando la carne (di pesce) e non
bevendo la bevanda alcolica in un certo giorno determinato, cioè il giorno 8,
14, 15, 23, 29 e 30 in ogni mese. In questi sei giorni, anche i laici
teoricamente dovevano mantenere gli otto comandamenti come seguenti:
(1) Non
uccidere
(2) Non
rubare
(3) Non
fare nessun atto sessuale
(4) Non
dire la bugia
(5) Non
bere la bevanda alcolica
(6) Non
mangiare niente dopo il mezzogiorno
(7) Non
vedere la danza e non ascoltare la musica, poi non deve ornamentarsi con
qualsiasi accessorio e neanche profumarsi
(8) Non
dormire sul letto alto attaccato con baldacchino (significa non deve dormire
sul letto di lusso)
Non si sa se la
gente di questo periodo ha rispettato tutti i otto comandamenti con molta
severità, pero, è sicuro che la gente aveva l’abitudine almeno di purificarsi
in un certo giorno.
(※2)
Sanro significa “chiudersi in un tempio buddista o scintoista per i certi
giorni sia notte sia giorno per purificarsi”. Nel vecchio tempo, questa purificazione si
faceva prima di fare una festa scintoista per il rispetto per la divinità. Ma
nel periodo Heian, è diventata la cosa più personale, cioè la gente ha
cominciato a fare Sanro per pregare a Budda o alla Divinità delle cose personali.
Sei Shonagon faceva anche Sanro ogni tanto nel tempio buddista Kiyomizu.