Sopra, l'illustrazione di Setsubun Sotto, la soia e due maschere di diavolo |
Makura no Soushi (30)
~ Il primo saggio in Giappone, scritto da
Sei Shonagon ~
Il testo (29)
Ventiduesimo
paragrafo ~ 2 ~
Quando si riceve
una lettera, se non ce n’è attaccato nessun regalino, si sente delusa. Ma, nel
caso della lettera mandata da Kyoto alla zona rurale, sarà un po’ diverso.
Perché per la gente di campagna, sarà sempre molto piacevole di poter sapere
qualsiasi notizia di Kyoto.
Poi, quando mando un
messaggero per far portare una lettera scritta con tanta cura a un conoscente,
se il messaggero torni dicendo che era assente lui, mi sento abbattuta. È
ancora peggio se il mio messaggero me la restituisca sgualcita. Mi arrabbio
veramente sia con il mio conoscente che era assente sia con il messaggero che
trattava male la mia lettera. Poi, mi sento rabbia per chi rompe la promessa.
Per esempio, io mando un carro a casa di questa persona per prenderla, ma lei
era già uscita dimenticando la promessa. Ed io l’aspettavo in vano….
E poi, per una
donna che è appena sposate, se il suo marito non visita più dopo alcuni mesi (※1), sarà molto triste e dispiacere
questa cosa. Soprattutto, nel caso che il marito era tolto dall’altra donna di
alta classe, non si può fare che rassegnarsi. Questo sarà veramente peccato per
lei.
La nutrice che
trascura il bambino.
Quando mi visita
un uomo che non aspettavo. È molto deludente, soprattutto nel caso che stavo
aspettando il mio ragazzo col cuore in gola.
N.B
(※1) Nel periodo Heian, quando si
sposavano, l’uomo visitava casa della donna. Per realizzare il matrimonio, lui
la visitava tre notti filate e all’alba, se ne andava. Poi, subito dopo, lui
doveva mandarla una lettera. Questo era proprio la regola. Se lui non avesse
mandato la lettera, il matrimonio sarebbe stato rotto. Invece se lui praticava
il suo dover per tre giorni, si faceva la festa del matrimonio in casa della
moglie. Ma, dopo, se lui non la visitava più, questo matrimonio si era estinto.
Naturalmente non c’era niente il giuramento neanche il documento ufficiale del
matrimonio.
Invece se il
matrimonio continuasse a lungo, di solito il marito abitava in casa di sua
moglie e succedeva lui stesso la casa e i beni della famiglia di sua moglie.