Dokko |
Juzu |
Makura no Soushi (31)
~ Il primo saggio in Giappone, scritto da
Sei Shonagon ~
Il testo (30)
Ventiduesimo
paragrafo ~ 3 ~
Poi, è peccato il
caso come seguente:
Quando un
esorcista è chiamato a una casa per cacciare via il fantasma (※1), lui viene con aria sicura. E,
lui, facendo tenere Dokko (※2) e Juzu (※3)
a Yorimashi (※4), recita un Sutra
particolare con alta voce. Ma, non c’è nessun’aria da apparire il fantasma
indebolita dalla sua preghiera. Tutti i membri della famiglia ci si radunano
sia uomini sia donne e pregano anche loro interamente, ma, non possono vedere
nessun effetto fruttuoso. Quando tutti cominciano ad avere dubbio, l’esorcista
anche si è stancato perché ha continuato a recitare Sutra a lungo con alta voce
e dice a Yorimashi togliendo da lui Dokko e Juzu:
“Ora, non posso
fare niente di più. Tu, vai via! Comunque, oggi non vanno bene le cose.”
Poi, dopo aver
fatto un grande sbadiglio, si è addormentato mettendo il gomito all’appoggio.
È il grave
tradimento dell’aspettativa di tutti!
N.B
(※1) Nel periodo Heian, si
credeva che tutte le sfortune e malattie fossero provocate dal fantasma. La
gente quindi, quando succedeva qualche disgrazia in casa, normalmente faceva
pregare a un esorcista per cacciarlo via.
(※2)
Dokko è un arnese buddista usato per fare la preghiera.
(※3)
Juzu è il rosario buddista
(※4)
Yorimashi significa una persona di cui s’impossessa lo spirito sacro o il
fantasma. In questo periodo, l’esorcista, per la sua preghiera, faceva
impossessarsi lo spirito o fantasma a questa persona e sentiva quello che
diceva lei, come la parola parlata proprio dallo spirito o fantasma. Solitamente,
erano scelti i bambini, donne e qualche volta anche le bambole come Yorimashi.