domenica 1 maggio 2016

Le serie degli antichi racconti giapponesi (109)


Due illustrazioni di Hoichi quando lui suona Biwa
sopra, la scena vera e sotto, quella che lui immaginava


Kwaidan (la storia dei fantasmi), scritto da Yakumo Koizumi (73)

La storia di Hoichi senza le orecchie (9)

Il monaco ha detto:

“Povero Hoichi, tu sei proprio sull’orlo del precipizio! Tu dovevi confidare la tua situazione a me, prima che succedesse questa cosa. Tu affronti il rischio cosi orribile, solo perché sei troppo eccellente suonatore di Biwa.
Ma comunque, ormai tu devi capire la tua situazione attuale.  Tu non sei andato al palazzo dove c’era l’abitante. Dicendo verità, tu stavi ogni notte avanti alla tomba della famiglia Taira. Sta sera, i servitori ti hanno trovato avanti alla tomba dell’imperatore Antoku. Sarà stato vero che è venuto un fantasma da te, pero, tutte le altre cose che tu immaginavi sono una illusione. Hai già seguito una volta al fantasma, perciò sei stato incatenato alla sua forza del rancore. Se tu lo segua ancora più, saresti ammazzato a pezzi alla fine. Penso che ti succederà questo malaugurio non molto tardi.
A proposito, Hoichi, io devo visitare una famiglia per la cerimonia religiosa della veglia funebre sta sera. Io quindi, non posso stare vicino a te sempre, ma per riempire la mia assenza, io scriverò le frasi di sutra al tuo corpo per proteggerti.”

E prima del tramonto, il monaco ha fatto Hoichi tutto nudo e scritto le frasi del Prajnaparamitahrdaya-sutra (un sutra breve consiste di 262 lettere, e sutra significa le sacre scritture buddiste, scritto basando sull’insegnamento di Budda) con il pennello su tutte le parte di suo corpo, cioè sulle braccia, schiena, testa, faccia, nuca, mani, piedi fino alle piante, senza lasciare nessun spazio.

Poi, quando il monaco ha finito di scrivere, ha detto:


“Sta sera, dopo che io lascio il tempio, stai seduto sulla veranda della parte dietro. Allora verrà quel fantasma come al solito, ma, tu non devi risponderlo mai ad ogni modo, nemmeno muoverti. Tu stai zitto non aprendo la bocca. Se ti muova almeno poco oppure emetta una voce, saresti ammazzato a pezzo subito. Ma non temere e neanche pensare di chiamare aiuto. Se tu chiamerai qualcuno, sicuramente tu perderai la tua vita. Tuttavia, se ti comporti cosi come ti ho indicato senza nessun sbaglio, potresti evitare il rischio.”