Due ritratti di Meng-zi |
Ugetsu
Monogatari 4 (la storia della pioggia e luna)
~
scritto da Akinari Ueda ~
Kikka no Chigiri (la promessa del crisantemo)
~ 4 ~
Samon ha detto:
“Meng-zi (l’ideologo cinese vissuto dal
quarto al terzo secolo Avanti Cristo) ha detto che la natura umana non può
trascurare la sfortuna degli altri. Ed io ho fatto solo quello che
dovevo fare. Voi quindi, non avete necessità di ringraziarmi cosi profondamente.
Comunque, penso che sia meglio per voi di soggiornare qui e riposarvi ancora un
po’.”
Akana, ringraziando Samon, è stato per alcuni
giorni nello stesso posto e con il passo del tempo, ha riacquistato le forze gradualmente.
Intanto Samon, pensando di aver trovato un
buon amico, sia giorno sia notte, ha visitato Akana e parlato con lui di varie
cose. Nel frattempo, Akana ha cominciato a parlare con moderazione di Zhu-zi
bai-jia (la denominazione generale degli ideologi cinesi, nati da quinto al
terzo secolo A C) in cui Samon è specializzato. Akana era l’uomo tanto intelligente
quanto la sua capacità di comprensione e di domanda era giustissima, proprio più che normale. Soprattutto,
poiché lui ha esposto l’opinione eccellente di teoria tattica in cui Samon è
specializzato, loro due sono andati d’accordo bene e finalmente si sono fatti
un giuramento di essere fratelli con tanta felicità.
Akana, più anziano di cinque anni che Samon, ha
detto:
“Ho perso i miei genitori quando ero ancora molto giovane. Ormai tu sei mio fratello, quindi tua madre è la mia. Allora io
voglio vederla come mia madre. Lei potrebbe accettare il mio desiderio cosi
sfacciato?”
Samon, essendo grato di averlo ascoltato, ha
detto:
“Mia madre si preoccupa che io sto sempre da
solo. Se lei senta queste tue parole,
sarebbe felice e si sentirebbe di prolungarsi la vita.”
Dicendo cosi, lui subito ha accompagnato
Akana a sua casa.
Sua madre, ricevendolo con molta gioia, ha
detto:
“Mio figlio non ha talento mondano e il suo
studio è anche contro corrente. Perciò lui ha perso la occasione di avere
successo. Voi, per favore, non abbandonatelo e guidatelo come il fratello
maggiore.”