Okuno Hosomichi, il viaggio per Touhoku, nord-est in Giappone, scritto da
Matsuo Bashou
Il diario di Bashou (28)
Al giorno 11, siamo andati a pregare il tempio buddista Zuiganji. Nel
periodo di dinastia Song di Cina (960⁓1279), un monaco
chiamato Hosshin, vi è andato per studiare lo Zen, e dopo che è ritornato in
Giappone, lui è stato a questo tempio.
E poi, il monaco chiamato Ungo (consultate per favore “La serie della
letteratura giapponese~598”) è
diventato il superiore in questo tempio, dopo che è restaurato dal signor Date.
Poiché il monaco Ungo era una persona di grande virtù, il signor Date l’ha fatto
ricostruire molto bello come si vede adesso. Cioè, i sette palazzini sono tanto
decorati quanto brillare d’oro e questo mi pare che sia realizzato il mondo di
assoluto agio dell’ovest cielo.
E mi ricordo dell’aneddoto di Saigyou (il monaco e compositore di Waka
molto famoso, vissuto nel dodicesimo secolo, e Bashou lo rispetta molto), in
questo posto. Cioè, alla fine del periodo di Heian, ci abitava un monaco
chiamato Kenbutsu. E si dice che, lui, abitando in Ojima per 12 anni, ha
recitato 60000 pezzi del Saddharmapundarika-sutra. E Saigyou, poiché l’ha
stimato tanto, era molto contento che ha potuto vederlo in questa zona.
Al giorno 12, siamo partiti per Hiraizumi. (N.B: Questo posto è molto
famoso per i resti del palazzo della famiglia Fujiwara, prosperato in questa
zona dall’anno 1087 al 1189, per i tre generazioni. Questa Fujiwara era affluente
di quella famiglia Fujiwara che era fiorente in Kyoto.
Poiché una persona ci ha indicato che ci sono i belli posti, cioè il pino
di Aneha e il ponte di Odae (Aneha e Odae, ambedue sono il nome del luogo), noi
camminavamo per il sentiero che si trova difficile da incontrare qualcuno, non
sapendo bene la direzione.
E alla fine, siamo arrivati fino al porto Ishinomaki (il porto commerciale),
sbagliando la strada. Da questo porto si può guardare Kinkazan, che è una isola
che produceva l’oro nel vecchio tempo. Ci sono radunate tante navi e le case
sono una sull’altra, e dalla cucina d’ogni casa si alzano i fumi
insistentemente.
Noi siamo un po’ sbalorditi, perché siamo stati inaspettati di venire al
luogo così prosperato. E abbiamo cercato l’albergo, ma non c’è nessuno che ci alloggia.
Finalmente abbiamo trovato una capanna da alloggiare e il giorno dopo, abbiamo continuato a camminare per la strada sconosciuta, perdendoci spesso.