Okuno Hosomichi,
il viaggio per Touhoku, nord-est in Giappone, scritto da Matsuo Bashou
Il diario di
Bashou (11)
Noi, quindi,
siamo andati al posto dove c’era la capanna del mio maestro, che si trova al
fondo del tempio buddista Unganji. A questo ora, ci si sono uniti tanti
conoscenti e noi, in gruppo, chiacchierando ci siamo arrivati, ai piedi della
montagna fra alcuni momenti. La montagna situata dietro al tempio, sembra
grande e profonda, e si vede che il sentiero della valle continua per lungo fra
gli alberi. Il pino e la criptomeria che coprono la montagna, si sono anneriti
e il muschio che si stende sotto gli alberi è umido e su quello cadono le gocce
d’acqua.
Il sentiero della
valle è buio, e nonostante che siamo nell’aprile, l’inizio d’estate, ci
sentiamo ancora un po’ freddo.
Alla fine delle
dieci viste del tempio, si trova un ponte. E noi, passando su questo, siamo
entrati nella porta del tempio.
Allora, noi,
cercando il posto dove c’era la capanna del mio maestro, abbiamo scalato la
montagna situata dietro al tempio e abbiamo visto una piccola capanna costruita
sulla pietra piatta. E il tetto della capanna è attaccato alla grotta.
A me, quasi
sembrava che veda la stanza di pietra in cui un monaco cinese chiamato Myou si
chiudeva per 15 anni facendo la meditazione Zen, senza mai uscire fuori, nella
dinastia di Song.
E ho composto un
Haiku improvvisato come seguente:
Kitsutsukimo
Ihowayaburazu Natukodachi
Traduzione: Il
picchio, solitamente rompe una costruzione pungendola. Ma, avendo questa
abitudine, mi sembra che lui non avesse potuto rompere almeno questa capanna e l’ha
lasciato così come era, peraciò è rimasta ancora nel boschetto d’estate.
Poi, io l’ho appeso
al palo della capanna e siamo andati via.