mercoledì 28 dicembre 2022

La serie della letteratura giapponese~578

 



Tre foto della cascata Urami


Okuno Hosomichi, il viaggio per Touhoku, nord-est in Giappone, scritto da Matsuo Bashou

 

Il diario di Bashou (7)

 

Riguardo a Sora, il suo cognome è Kawai, e il nome è Sogorou. Quando io sono stato a mia casa in Edo (presente Tokyo), lui abitava vicino a me e mi aiutava alle faccende domestiche.

 

E lui, sapendo il mio viaggio di questa volta, ha voluto viaggiare per la zona di Matsushima e Kisagata (due luoghi famosi per le bellezze naturali in Tohoku) insieme a me con tanto piacere. E per aiutarmi per le varie difficoltà che possano succedere durante il viaggio, lui si è raso i capelli a zero prima di partire, e si è vestito nero, l’abito del monaco, e ha preso il nome da monaco, Sogo.

 

Quell’Haiku del monte Kurokami (i capelli neri) deriva da questo fatto. E il cambiamento dell’abito quindi, ha doppio senso e fa appello fortemente al cuore umano.

 

Quando noi siamo saliti un po’ più di 2km, abbiamo trovato una cascata, di cui l’acqua zampilla dalla roccia. Quella cade nel bacino blu, che è circondato dalle numerose rocce, dall’altezza di circa 30m.

 

Solitamente, noi vediamo questa cascata da dietro, entrando nella caverna. Perciò, ho sentito dire che la si chiamava la cascata Urami (significa quella da vedere da dietro), dal tempo vecchio.

 

Allora, ho composto Haiku come seguente:

 

Shibarakuwa Takinikomoruya Genohajime

 

Traduzione: Siamo già in aprile e proprio comincia la stagione dell’allenamento ascetico per i monaci. Anche io, poiché sto nella situazione di essere chiuso nella parte dietro di questa cascata, sono immerso nello stato d’animo molto puro, come se fossi nell’inizio dell’allenamento ascetico d’estate.

 

N.B: A proposito, Sora è il nome d’arte come il poeta di Haiku.