Makura no Soushi (207)
~ Il primo saggio in Giappone,
scritto da Sei Shonagon ~
Il testo (206)
Cento cinquantesimo sesto (8)
L’imperatore ha riso e detto:
“Allora, io cancellerò la
designazione per il membro del Consigliere di Tadanobu? Perché tu me l’hai
chiesto.”
Naturalmente questo è un scherzo,
ma tanto divertente!
Ma comunque, poiché il sig. Tadanobu
è diventato il membro del Consigliere, mi sentivo della sua mancanza. Tuttavia,
il sig. Nobukata mi visita spesso, anche quando non c’è nessun incarico, dandosi
arie di essere Tadanobu.
Io quindi, un giorno, ho messo un
argomento di Tadanobu sul tappetto:
“Mi ricordo ancora molto bene che
il sig. Tadanobu ha recitato una poesia ““Imada Sanjunogo ni Oyobazu””(※1) con la
maniera tanto eccellente quanto nessun’altro può fare.”
Allora, il sig. Nobukata ha detto:
“Io ne potrò fare meglio che lui” E
l’ha recitato. Ma io gli ho detto:
“No, no! Non c’è paragone tra voi
due. Nel recitare la poesia, il sig. Tadanobu è indiscutibilmente superiore a
voi. Specialmente, la frase ““Sanjuno go”” era veramente affascinante.”
Il sig. Nobukata quindi, non ha
risposto niente e solo rideva con la faccia dispiacevole.
Dopo di che, lui ha chiamato il
sig. Tadanobu dal posto del convegno, e gli ha raccontato quello che io avevo
parlato, e chiesto di insegnare la maniera di recitare. Allora, il sig. Tadanobu
ha riso e glielo ha insegnato.
E poi dopo, il sig. Nobukata mi ha
visitato e recitato quella poesia tanto bene quanto il sig. Tadanobu.
Io, pensandone strano, ho chiesto:
“Oh, chi è ?”
Il sig. Nobukata mi ha risposto con
la voce sorridente:
“vi faccio sapere la buona notizia.
Ieri, ho preso il sig. Tadanobu al posto del convegno e chiesto di insegnarmi
la maniera di recitare. E adesso, ho capito che ho recitato tanto bene quanto
lui, perché voi mi ha domandato ““Chi è ?”” con la voce molto dolce.”
(※1) Il tema
di questa poesia è l’emozione per la morte presto di un saggio vissuto nel
periodo Zhou (1050~256 avanti Cristo) in Cina. Il compositore è un nobile
giapponese e Sanjuno go significa arrivare a trenta anni e Oyobazu vuol dire
che non è arrivato. Perciò il compositore ha recitato di quel saggio cinese che
è morto prima di diventare trenta anni, rammentandosene.
In questo periodo Heian in
Giappone, per gli uomini di alta e media classe era obbligatorio di imparare la
lettera cinese e loro, quando scriveva o il suo diario o il documento ufficiale,
usava sempre solo la lettera cinese (Kanji, o ideogramma). Poi, anche il
comporre la poesia in Kanji era una delle educazioni molto importanti per loro.