domenica 29 ottobre 2017

La serie della letteratura giapponese ~ 64 ~

Sopre, il fiore di Kikyo
Sotto è Ominaeshi




Makura no Soushi (64)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (63)

Sessantaquattresimo paragrafo

Fra i fiori d’erba, Nadesiko (il garofano selvatico) è più bello, non solamente quello cinese ma anche giapponese. Poi, anche Ominaeshi (il nome scientifico è Patrinia scabiosaefolia), Kikyo ((campanula), Asagao (il fiore della famiglia d’ipomea, Asa significa il mattino e gao è la faccia in giapponese), Karukaya (il nome scientifico è Themeda japonica), il crisantemo e Tsubosumire (il fiore della famiglia di viola) sono belli.

La genziana invece, il cui ramo è un po’ trasandato, ma, quando gli altri fiori sono appassiti dal gelo, poiché questa è fiorita ancora col colore vivace, ci ha l’atmosfera suggestiva.

Poi, forse non vale a menzionare ma, Kamatsuka (il nome scientifico è Pourthiaera villosa, della famiglia di rosa) è carino. Il suono del nome non è tanto piacevole, ma comunque mi piace, perché si scrive in Kanji (l’ideogramma) “Il fiore a cui viene la oca selvatica”.

Il fiore di Kanihi (il nome scientifico Wikstroemia sikokiana, della famiglia di dafne) non ha colore molto forte, ma, poiché somiglia al glicine e fiorisce sia alla primavera sia all’autunno, è interessante.

La lespedeza, avendo il ramo sottile e flessibile, è molto affascinante soprattutto quando è bagnata di rugiada del mattino. Dal tempo antico, questo fiore è stato sempre il tema molto importante per Waka (la poesia giapponese che consiste di 31 sillabe) con il daino, che se ne avvicinava di preferenza.

La kerria cha ha otto petali è anche bella.

Yugao (il fiore della famiglia d’ipomea, Yu significa la sera e gao è la faccia) che somiglia a Asagao è anche bello, pero, la forma del frutto è brutto.  Non capisco il perché. Ma comunque, il nome Yugao è raffinato.


Fino ora, io non ho elencato Susuki (la piuma delle pampas). Forse alcuni mi diranno strano!  Perché, tutti pensano che Susuki è l’erba rappresentante fra quelle dell’autunno. Soprattutto, l’atmosfera della sua punta un po’ rossastra e bagnata di rugiada che sventola, non è paragonabile con le altre erbe. Alla fine dell’autunno pero, è troppo brutta. Perché, quando gli altri fiori sono caduti tutti, questa erba (Susuki) sta ancora viva tremando dal vento, con la punta bianca e rovinata. A me sembra che questo aspetto somigli proprio alla vita umana, perciò non solamente a me ma anche a tutti potrebbe dare una emozione vagamente malinconica.