L'erba Kuzu |
Il monte Hiei |
Makura no Soushi (65)
~ Il primo saggio in Giappone, scritto da
Sei Shonagon ~
Il testo (64)
Sessantacinquesimo paragrafo
I migliori antologie di Waka sono
Manyo-shu (l’antologia di Waka più vecchia che era compilata verso alla fine
dell’ottavo secolo, consistita di 4536 Waka) e Kokin-shu (l’antologia di Waka compilata
prima volta dall’ordine di un imperatore verso decimo secolo, che consiste di
1095 Waka)
Sessantesimo sesto paragrafo
Il tema che si usa spesso per comporre
Waka:
La città di Kyoto. Kuzu (Pueraria lobata,
la pianta perenne della famiglia legumi che è stata famigliare ai giapponesi da
molto tempo come una delle sette erbe tipiche all’autunno). Mikuri (Sparganium
stoloniferum, una erba perenne che cresce nell’acqua poco profonda). Il
cavallo. La neve granulosa.
Sessantasettesimo paragrafo
:
La cosa ansiosa:
Il pensiero della madre il cui figlio sta
facendo l’allenamento ascetico per 12 anni nel monte Hiei (il posto considerato
sacro in cui c’è un tempio buddista famoso chiamato Enryakuji).
Il caso di andare alla casa di un
conoscente per prima volta alla notte buia, senza luce per non far vedere a
nessuno la mia figura.
Quando ho mandato un servo nuovo, facendogli
portare un regalo importante, alla casa della persona superiore. Soprattutto,
nel caso che se ne impiega tanto tempo, divento nervosa fin che lui ritornasse.
Quando un bambino continua a piangere,
nonostante che i suoi genitori provano di calmarlo.
Sessantottesimo paragrafo
La cosa veramente contraria:
L’estate e l’inverno. La notte e il giorno. Il giorno che piove e
quello che fa bel tempo. La persona che sorride e quello che si arrabbia. La
persona anziana e quello giovane. La persona che mi ama e quello che mi odia. Soprattutto,
una volta mi amava tanto e poi mi ha abbandonato, allora questo uomo mi sembra che
sia la persona completamente diversa da quello che conoscevo. Il fuoco e l’acqua.
La persona grossa e quella magra. La persona che ha i capelli lunghi e quello
che ha i capelli corti.
Sessantanovesimo paragrafo
Alla notte, lo stormo del corvo fa chiasso
fermandosi sui rami di un albero. Io li odio normalmente, ma, mi fa ridere quando
uno d’essi sta per cadere dal ramo sonnacchiosamente.