Due foto del tempietto della divinità custode |
Kwaidan
(la storia dei fantasmi), scritto da Yakumo Koizumi (39)
Umezu
Chubee (3)
Quando
Chubee ha recitato il nome di Budda Amitaba tre volte, lui si è sentito
improvvisamente di essere alleggerito quel peso quasi insopportabile.
Lui,
sentendosi come se fosse imbrogliato dalla volpe, è rimasto immobile a lungo
con aria assente. Il bambino, non si sa dov’è, scomparve senza che lui se ne
accorgesse.
A
questo momento, quella donna strana è tornata da lui correndo con la velocità come
prima. E Chubee si è accorto prima volta che lei era bellissima. Lei, sudando
alla fronte, portava a tracolla una fascia con lena, come se avesse compiuto il
grande lavoro.
Poi,
lei ha detto con la voce solenne:
“Chubee,
tanto gentile, tu hai lavorato bene per me. Sono la divinità custode di questa
zona. Stasera, una dei devoti miei è venuta da me per chiedere aiuto per il suo
parto difficile. Ma, poiché io non sono abile d’aiutarla da solo, ho contato su
di te, forte e coraggioso.
Quel
bambino che tu tenevi in braccia, dicendo verità, era ancore il feto e quando
tu sentivi che lui diventava sempre più pesante, era proprio il momento più
difficile e doloroso per la donna che stava partorendo. E quando tu sentivi che
non potevi più sopportare, era il momento che stava in crisi la vita della
donna e tutta la famiglia sua piangeva. Allora, tu recitavi tre volte il nome
di Budda Amitaba, e questo mi ha aiutato bene per farla partorire senza nessun
dolore di più. È nato il bambino salvo e sano.
Io
restituirò un favore sufficiente a te. Per il Samurai, niente è più utile della
forza. D’ora in poi quindi, non solo te ma anche i tuoi discendenti in lungo
futuro, avranno la grande forza straordinaria per il mio favore.”
Dopo
aver promesso cosi, la figura della divinità è scomparsa come per incanto.
Umezu
Chubee, pensando che succedesse la cosa molto strana, è andato direttamente al
castello e quando ha finito il suo compito all’alba, lui si è pulito alla
faccia e mano per pregare il sole del mattino come al solito.
Tuttavia,
quando lui stava per torcere l’asciugamano suo, con la sua sorpresa, è ridotto
a pezzetti, nonostante che era ancora molto nuova.
Lui,
sorprendendosi, ha provato di torcere i pezzetti riuniti di nuovo, si è
strappato come se fosse fatto di carta. Lui quini, ha provato ancora una volta,
ma il risultato era sempre stesso.
D’ora
in poi, quando lui ha afferrato qualcosa fatta di rame o ferro, si è frantumata
subito anche questa come se fosse fatta di terra. Allora, Chubee si è accorto
per primo che si fosse verificato il promesso della divinità custode. Lui
quindi, dopo di che, ha capito che doveva essere molto attento quando toccava
qual cosa.
A
proposito, quando lui è tornato a casa, ha domandato alla sua famiglia se
conoscesse o no, che qualcuna ha partorito un bambino nel suo paesino. E lui ha
saputo che è nato un bambino proprio a stessa ora in cui gli succedesse il
fenomeno strano, e anche l’aspetto del parto era uguale allo stato che gli ha raccontato
la divinità.
E
tutti i suoi figli hanno ereditato la forza del padre e poi, anche alcuni dei
suoi discendenti erano forti straordinariamente e quando questa storia era
scritta, loro abitavano nel paese Dewa.
~Umezu Chubee, fine ~