Due foto della campana del tempio |
Kwaidan
(la storia dei fantasmi), scritto da Yakumo Koizumi (42)
La
storia di Okame (3)
L’ammalato
ha detto:
“Io
non ci ho niente da dirvi. La tristezza mia deriva solo dalla morte di mia
moglie.”
I
genitori gli hanno detto:
“Allora,
tu sposi di nuovo magari. Forse la tua situazione potrà cambiare.”
“No,
ho promesso di non sposarmi più, con Okame. Non posso rompere questo promesso
anche se ci sia qualsiasi ragione.”
Dicendo
cosi, lui ne ha rifiutato fortemente.
Dopo
di che, lui si era sempre più indebolito. Tutta la famiglia, vedendo la
situazione di Hachiemon, già disperava della guarigione sua.
Tuttavia,
solo la madre, da qualche tempo, dubitava che il suo figlio nascondesse
qualcosa nel seno e un giorno, lei gli ha sollecitato a svelare la vera ragione
della malattia, versando la lacrime.
Allora,
Hachiemon, non potendo più ignorare la richiesta penosa della madre, ha parlato
finalmente:
“Madre,
è molto duro da dire questa cosa sia a te sia al padre. Se io dica la verità,
forse non la crederebbe nessuno. Comunque, dicendo verità, Okame non sta ancora
nell’altro mondo con calma. Per quanto io faccio la preghiera sincera per
Okame, lei non può essere tranquilla. Forse andare io stesso all’altro
mondo, accanto a lei, sarà la migliore maniera.
Lei
torna ogni notte qui e dorme con me. Proprio ogni notte dal giorno funerale! Io
quindi, ogni tanto dubito se Okame fosse morta o no, perché la sua faccia è
veramente uguale a quella di prima della morte. Solo quando lei mi parla, la
sua voce è un po’ più bassa che quella normale. Questa è l’unica differenza.
Okame
mi ha chiesto di non dire di ciò a nessuno. Forse lei desidera che io muoio. Io
stesso, neanche voglio vivere in questa maniera solitaria. Ma siete voi
genitori che mi avete dato tutto quanto sia corpo sia cuore. Perciò, io, come
il figlio, devo rispettare molto i genitori. Io quindi, ti ho parlato cosi
tutto, pensando che sia qualche devoto per voi.
Si,
certo che Okame viene ogni notte da me, quando io sto per sonnecchiare. Poi,
all’alba, quando comincia a suonare la campana del tempio, scompare in qualche
parte.”