L'albero Zelkova |
L'albero Cipresso |
Volume terzo (28)
Quando l’imperatore Yuryaku è
andato a Kasuga (una zona in Nara) per chiedere la mano di Odohime (il nome di
una ragazza), figlia del Satsuki (il nome di un uomo)no (significa “di”) Omi (il
titolo) della famiglia potente di Wani ( una zona in Nara), ha incontrato
questa ragazza sulla strada. Lei pero, appena vista la processione
dell’imperatore, è scappata e nascosta al fianco di una collina.
Allora l’imperatore ha
cantato:
“Vorrei avere almeno cinque
cento zappe, scavando la collina in cui è nascosta la ragazza con queste, potrò
trovarla.”
Questa collina quindi, si
chiama quella di Kana (metallo) Suki (zappa).
Un giorno, quando
l’imperatore ha tenuto un banchetto per celebrare la raccolta del nuoto riso
sotto il grande albero Zelkova (una specie d’olmo) che aveva le foglie fitte in
Hatsuse (una zona in Nara), una Uneme (il titolo della donna che serviva vicino
all’imperatore, di solito scelta fra le figlie o sorelle del governatore di
ogni provincia) venuta da Ise (una zona nella provincia Mie) gli ha offerto un
calice di Sakè portandolo in alto. In questo momento, è caduta una foglia nel calice ma
lei, non accorgendosene, gliel’ha dato. L’imperatore, appena vista la foglia
galleggiata nel calice, si è arrabbiato e l’ha voluto ammazzare mettendo la
lama della spada al suo collo. Allora la ragazza gli ha detto:
“Non mi uccidete per favore. Ci
ho una cosa da dirvi.”
E poi, ha cantato:
“Il palazzo Hishiro (il nome)
in Makimuku (una zona in Nara) s’illumina dal sole sia la mattina sia la sera.
E poi, questo palazzo ha la base molto sicura perché le radici di bambù e altri
alberi si estendono in profondità. Dei rami di Zelkova con le foglie fitte, che
sta nel palazzo fatto di cipresso in cui si tiene la cerimonia della nuova
raccolta, la parte superiore copre il cielo, quella centrale copre i paesi dell’est
e quella più bassa copre le campagne. E la foglia del ramo superiore è caduta
sul ramo centrale e la foglia di questo è caduta sul ramo più basso, poi la
foglia di questo è caduta nel calice tenuto da Uneme. Questa foglia fluttua
come il grasso nel calice bello galleggiando come un’isola facendo il suono
Koro Koro (la stessa onomatopea quando Izanaki e Izanami hanno mescolato il
mare con la picca celeste) nell’acqua. Che magnifica!
Sua maestà, figlio del sole,
ho osato dire questa cosa come la parola conclusiva.”
Poiché lei gli ha offerto
questo canto, l’imperatore l’ha perdonata.