Due foto del tempio scintoista Hitokotonushi dedicato alla divinità Giudicatore con Una Parola |
Volume terzo (27)
Un giorno, l’imperatore è
salito sul monte Katruragi, seguito dai numerosi vassalli che indossavano un
vestito blu attaccato collo spago rosso (il vestito ufficiale dei funzionari all'epoca) che fu regalato dall’imperatore. In
questo momento, loro hanno visto un gruppo di gente che saliva lungo il crinale
della montagna di fronte. Poiché l’aspetto di questo gruppo somigliava
moltissimo a quello dell’imperatore sia il vestito sia l’accompagnamento,
l’imperatore ha domandato tramite un seguito suo:
“Nel paese Yamato, non ci
dovrebbe essere il regnatore all’infuori di me. Chi è che sta camminando con
tanti seguiti come me?”
Allora, quel gruppo ha
risposto con la stessa parola.
L’imperatore quindi, essendo
arrabbiato molto, ha incoccato una freccia e i suoi vassalli hanno seguito
l’esempio suo.
Quel groppo allora, ha fatto
la stessa cosa.
L’imperatore di nuovo ha
domandato:
“Palesati prima. Dopo mi
presenterò anch’io. E poi, scoccherò la freccia.”
Il capo di gruppo di fronte ha
risposto:
“Allora, mi presento. Io sono
la divinità Giudicatore con Una Parola, che predice e realizza la cosa sia
buona sia cattiva solo con un detto.”
Dopo averne sentito,
l’imperatore ha detto con molta deferenza:
“Con tutto il dovuto
rispetto, la mia grande divinità, io non mi sono accorto che voi siete la
persona reale.”
E lui ha offerto non solo le
sue armi ma anche i vestiti dei suoi vassalli a questa divinità
rispettosamente. E questa li ha accettati con l’applauso di ringraziamento. Poi
quando l’imperatore stava per tornare al suo palazzo, il gruppo della divinità
Giudicatore con Una Parola, radunato sulla cima della montagna, ha accompagnato
fino all’ingresso del monte Hatsuse (in Nara). Cosi, questa divinità si è
apparso per primo a questo momento.