domenica 23 novembre 2014

Kojiki 〜 le documentazioni delle faccende antiche 〜148


Due foto del tempio scintoista Ohomiwa

Volume terzo (25)
 

Akaiko quindi, ha pensato:

“Aspettando l’invito dell’imperatore, già sono passati tanti anni. Ed io sono cosi invecchiata e dimagrita che ormai ho perso tutta la speranza. Io pero, devo dirgli del mio pensiero che ho tenuto fino ora. Se non lo faccio, non mi sento bene. È veramente insopportabile.”  

Dopo di che, lei ha offerto tanti oggetti messi su un tavolino all’imperatore.

Tuttavia, lui ha dimenticato tutto quello cha le aveva detto e ha domandato:

“Vecchia, chi sei tu? Perché sei venuta nel mio palazzo?”

Akaiko ha risposto:

“Una volta, voi mi avete promesso di chiamarmi. E mentre aspettavo, già sono passati ottanta anni. Ormai sono invecchiata e non posso più contare sulla vostra parola. Io sono venuta qui pero, per raccontarvi la mia fedeltà che ho tenuto fino ora, credendo il vostro promesso.”

L’imperatore si è molto sorpreso ascoltandone, e ha detto:

“Io ho dimenticato tutto quanto di ciò che ti avevo detto. Invece tu, mantenendo la tua fedeltà, hai passato i tuoi giorni di fiore inutilmente. Povera donna!”

Poi lui, pensando di dover sposarla nel cuore, non ha potuto direle niente, perché Akaiko era troppo invecchiata. Lui quindi, essendo triste di ciò, ha cantato:

“Nel tempio scintoista Ohomiwa (in Nara), è cresciuta una quercia sacra. Come questa, la ragazza di Kashihara (una zona in Nara) è tanto sacra quanto difficile di avvicinarsi.”

E poi ha cantato ancora:

“Sarà stato tanto meglio, se potevo andare a letto con te, quando sei stata giovane come quel bosco di castagna che è carico di frutti.”

Dopo aver sentito questo canto, Akaiko piangeva tanto quanto la sua lacrima ha bagnato completamente la manica del suo vestito rosso. Poi, lei ha risposto:

“Il tempio scintoista Ohomiwa. è circondato dal recinto molto bello. Una vergine che aveva servito a questo tempio con la condotta buona e sicura come questo recinto, ormai su chi può contare?”

Poi, ha cantato ancora:

“Alla baia di Kusaka (in Osaka), è fiorito il loto pienamente. Io invidio i giovani che sono nel rigoglio della vita come questo loto.”

Dopo, l’imperatore le ha regalato tanta roba e l’ha mandato via.

Questi quattro canti si chiamano Shitsuuta (quello che è cantato tradizionalmente nel palazzo imperiale).