Okuno Hosomichi, il viaggio per Touhoku, nord-est in Giappone, scritto da
Matsuo Bashou
Il diario di Bashou (33)
Anche Sora ha composto
un Haiku come seguente:
Kogaisuru Hitowakodaino
Sugatakana
Traduzione: Le donne
allevano i bachi da seta. Guardandole, mi fa immaginare quelle che sono state vissute
nell’epoca antica. Mi pare che, non so perché, la loro aspetto mi trascini nel
mondo di Manyou (l’antologia di Waka e della poesia più vecchia in Giappone, che
consiste di 4536 opere, compilata dal settimo all’ottavo secolo) senza
accorgermene.
Nel feudo di Yamagata, c’è
un tempio buddista chiamato Ryushakuji. Questo tempio fu fondato dal grande
monaco chiamato Ennin (※1), e questo tempio è
situato su una montagna nell’ambiente molto silenzioso. Poiché tutti mi consigliano
di vederlo per forza, siamo tornati indietro di distanza circa 26km.
Quando ci siamo
arrivati, il sole era ancora alta, quindi, dopo aver deciso l’alloggio ai piedi
della montagna, siamo saliti fino alla cima. La montagna è molto alta e
rocciosa, e ci si trovano i pini vecchi e la terra e le pietre sono coperte da
muschio per tutta la superficie.
La porta del tempio,
situato sulla roccia, è chiusa e non si sente nessun suono. Noi ci siamo
arrivati, girando per la rupe e strisciando sulla roccia e siamo riusciti a
pregare finalmente.
Da qua, si vede una
vista bellissima a perdita d’occhio nell’ambiente perfettamente silenzioso. Ed mi
veniva solo il sentimento che mi sono pulito di cuore completamente.
Allora, ho composto un
Haiku, come seguente:
Shizukasaya Iwanisimiiru
Seminokoe
Traduzione: Nella
montagna silenziosa, si sente il canto della cicala. Questa voce mi sembra come
se penetrasse nella roccia. E poi, dopo essere cessata loro voce, si estende il
silenzio di più attorno.
(※1) Ennin (vissuto 794⁓864) è un monaco che fu il terzo capo del tempio buddista Enryakuji in Kyoto. Lui, dopo aver studiato il Buddismo in questo tempio, è andato in Cina nell’anno 838, e girando per ogni zona in Cina, ha studiato il Buddismo esoterico ed essoterico, e poi tornato in Giappone nell’anno 847. E ha scritto tante opere e sviluppato di più il risultato di Saichou (il fondatore di Enryakuji). E due anni dopo la sua morte, lui è stato regalato il titolo di Grande Monaco (il nome è Jikaku), dall’imperatore.