mercoledì 16 gennaio 2019

La serie della letteratura giapponese ~ 185~


Due foto di Kerria, (Yamabuki in giapponese)



Makura no Soushi (185)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (184)

Cento trentottesimo (3)

Non avendo nessuna notizia dall’imperatrice, è passato lungo tempo. Io, quindi, sono stata un po’ malinconica e inqueta. Allora, un giorno, una ragazza che fa in fretta le commissioni, mi ha portato una lettera e detto:

“L’imperatrice mi ha dato questa lettera tramite una ancella, per consegnarvi.”

La sua voce era tanto bassa, come se avesse un colloquio confidenziale. Era ridicolo e strano, perché a parte il caso nel palazzo imperiale, a mia casa lei non aveva necessità di abbassare la voce.

Comunque, io l’ho aperta con cuore in gola e trovato una carta bianca e un petalo di kerria (una pianta bassa della famiglia rosa, di cui il fiore ha il colore giallo come si vede nella foto di sopra, che cresce nella montagna e spesso si pianta nel giardino) su cui c’è scritto solo:

“Iwade Omouzo”

(N.B: questa frase è una parte di una Waka come seguente:

Kokoroniwa Shitayukumizuno Wakikaeri
Iwade Omouzo Iuni Masareru

(La traduzione: Nel mio cuore sorge l’acqua sotterranea che non si vede da fuori. Come questo, io penso di te, anche se non ne esprimo con la parola. Questo pensiero è molto più profondo che dirlo direttamente.)

È una idea veramente suggestiva!

Appena l’ho letto, è passato via tutto il sentimento negativo e malinconico che ho provato per questi giorni.
E la ragazza, guardando la mia faccia piena di gioia, mi ha detto:

“Ho sentito dire che l’imperatrice si ricorda sempre di voi e anche le vostre colleghe parlano di vostra mancanza. Come mai voi non venite dall’imperatrice? Comunque, io me ne vado adesso e tornerò qui fra un certo momento.”

E lei è andata via.