Due foto di Kerria, (Yamabuki in giapponese) |
Makura no Soushi (185)
~ Il primo saggio in Giappone,
scritto da Sei Shonagon ~
Il testo (184)
Cento trentottesimo (3)
Non avendo nessuna notizia dall’imperatrice,
è passato lungo tempo. Io, quindi, sono stata un po’ malinconica e inqueta.
Allora, un giorno, una ragazza che fa in fretta le commissioni, mi ha portato
una lettera e detto:
“L’imperatrice mi ha dato questa
lettera tramite una ancella, per consegnarvi.”
La sua voce era tanto bassa, come
se avesse un colloquio confidenziale. Era ridicolo e strano, perché a parte il
caso nel palazzo imperiale, a mia casa lei non aveva necessità di abbassare la
voce.
Comunque, io l’ho aperta con cuore
in gola e trovato una carta bianca e un petalo di kerria (una pianta bassa della
famiglia rosa, di cui il fiore ha il colore giallo come si vede nella foto di
sopra, che cresce nella montagna e spesso si pianta nel giardino) su cui c’è
scritto solo:
“Iwade Omouzo”
(N.B: questa frase è una parte di
una Waka come seguente:
Kokoroniwa Shitayukumizuno
Wakikaeri
Iwade Omouzo Iuni Masareru
(La traduzione: Nel mio cuore sorge
l’acqua sotterranea che non si vede da fuori. Come questo, io penso di te,
anche se non ne esprimo con la parola. Questo pensiero è molto più profondo che
dirlo direttamente.)
È una idea veramente suggestiva!
Appena l’ho letto, è passato via tutto
il sentimento negativo e malinconico che ho provato per questi giorni.
E la ragazza, guardando la mia
faccia piena di gioia, mi ha detto:
“Ho sentito dire che l’imperatrice
si ricorda sempre di voi e anche le vostre colleghe parlano di vostra mancanza.
Come mai voi non venite dall’imperatrice? Comunque, io me ne vado adesso e
tornerò qui fra un certo momento.”
E lei è andata via.