Due foto del tempio buddista Ninnaji |
Makura no Soushi (175)
~ Il primo saggio in Giappone,
scritto da Sei Shonagon ~
Il testo (174)
Cento trentesimo terso (2)
Poiché la lettera aveva il colore
di noce, che era insolito per lei, pensando un po’ strano, l’ha aperta. E ne ha
trovato la calligrafia bizzarra che sembrava quella di un monaco anziano, su
cui c’era scritta una Waka come seguente:
“Koreodani Katamitoomouni
Miyakodewa Hagaeyasitsuru Shishibanosode”
(La traduzione: Noi, che abitiamo
nel villaggio montano, almeno pensiamo il ricordo dell’ex-imperatore a questo
abito di lutto. Invece la gente di Kyoto si sarà già cambiato al vestito
normale?)
Era veramente l’attacco di
sorpresa, e lei ha cominciato supporre di mittente con tanti pensieri:
“Forse sarà il capo del monaco del
tempio buddista Ninnaji (un tempio che si trova in Kyoto che appartiene all’alta
società e normalmente, il sopraintendente era scelto fra i figli o nipoti
dell’imperatore)? Ma no, lui non dovrebbe essere di questo tipo di carattere.
Forse, un altro nobile della famiglia Fujiwara. Comunque, vorrei farne sapere
quanto possibile presto all’imperatore e l’imperatrice.”
Ma, purtroppo, suo Monoimi non era
ancora terminato perfettamente. Lei quindi, avendo pazienza, ha passato questo
giorno nella camera. E alla prossima mattina presto, lei ha mandato una Waka da
rispondere a un nobile di Fujiwara (quello che lei aveva supposto il mittente), allora lui ha risposto subito con una Waka.
Subito dopo la nutrice è andata al
sito dell’imperatrice portando queste due carte su cui c'è scritta Waka ciascuna, e ha raccontato tutta la
storia che le è successa. A questo momento c’era anche l’imperatore al luogo.
L’imperatrice, con l’aspetto molto
naturale, le ha guardato e detto con la faccia seria:
“Mi sembra che questi due caratteri non siano scritti dalla stessa mano. La Waka mandata a te prima non è la calligrafia di Fujiwara, forse sarà scritta da un certo monaco, o no? Mi pare quasi che sia fatto da un diavolo come se ci fosse scritto nella fiaba del vecchio
tempo.”