Due illustrazioni di Wang Huizhi |
Makura no Soushi (173)
~ Il primo saggio in Giappone,
scritto da Sei Shonagon ~
Il testo (172)
Cento trentaduesimo (4)
Il giorno seguente, alla mattina
presto, una ancella ha portato una lettera dall’imperatore all’imperatrice. E questa ancella le ha parlato di quello che
era successo al giorno precedente. Allora, l’imperatrice mi ha chiamato e
detto:
“È vero? Cosa è proprio quello che
è successo ieri?”
Le ho risposto:
“Non so niente. Io, non conoscendo
niente, ho risposto a loro solo quello che mi è venuto alla mente per caso.
Forse il sig. Yukinari avrà raccontato all’imperatore dicendo bene di me dalla sua decisione.”
“Dicendo bene di te dalla sua decisione?”
Così, l’imperatrice ha ripetuto la
mia parola e sorrideva dolcemente.
Il suo carattere è veramente così,
cioè, quando chiunque di sue ancelle è apprezzata dai nobili, lei ne trova
sempre grande piacere.
(N.B:
La risposta di Shonagon era naturalmente quella di modestia, e l'imperatrice, capendone, sorrideva.)
N.B:
A titolo di informazione, metto
sotto la frase della poesia composta sull’aneddoto di Wang Huizhi:
L’autore di questa poesia è un
funzionario chiamato Fujiwarano Atsumochi, un letterato in questa epoca di
Heian. Allora, poiché era obbligatorio di leggere e scrivere in cinese per i
nobili e funzionari, quasi tutti i nobili sapevano la sua poesia.
E il testo originale è come seguente:
“Shin no Kiheisangun Wausiiu Uete
Konokimito shosu
Tou no Taishino Hinkaku Hakurakuten AishiteWagatomoto nasu”
La traduzione:
Wausiiu (il nome di Wang Huizhi,
che è messo dopo che lui è diventato maggiorenne, cioè nella vecchia Cina, per
gli uomini, c’era una abitudine di aggiungere un altro nome commemorando
l’adulto, per evitare di essere chiamato il suo vero nome dagli altri), il
cavaliere in Jin (il nome della dinastia in Cina, che è durato dall’anno
265~420 dopo Cristo), pianta un bambù e lo chiama questo signore, anche Bai Ju-yi
(un poeta famoso vissuto nell’ottavo secolo nella dinastia Tang in Cina), l’insegnante
del principe, ha amato molto il bambù e l’ha fatto al suo amico.
Nota di spiegazione dall’autrice di
questo blog.
La correzione:
Serie 170 e 171 c’è stato un
errore, cioè la poesia non era composta da Wang Huizhi ma da un giapponese
chiamato Fujiwara no Atsumochi.