mercoledì 5 settembre 2018

La serie della letteratura giapponese ~ 151~


Due foto dell'albero Shikimi



Makura no Soushi (151)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (150)

Cento sedicesimo (2)

Quando un servitore dice alle altre:

“Adesso passa la signora molto nobile, quindi, non fate la scortesia di ostacolarla. Per favore, aprite la strada.”

Allora, qualcuna cede docilmente ma, qualcuna cammina in fretta senza dare orecchio a questo detto.

Dentro il tempio, ci sono diversi compartimenti per noi ciascuna. È un po’ imbarazzante di passare avanti a questi in cui già stanno le persone sedute. Ciò nonostante, quando ho potuto vedere l’interno, mi è venuto proprio il sentimento molto grato. (N.B: Normalmente, dentro il tempio si divide nella parte esterna e interna. Questo è per dividere il mondo sacro e laico. Perciò Shonagon era commossa perché ha potuto vedere questo mondo sacro (la parte interna) che non è possibile vedere facilmente.)
Poiché mi è venuta la devozione così, ho avuto dei rimpianti di non esserci venuta per lungo tempo.

Avanti alla statua di Bodhisattva Kannon (Avalokitesvara in sanscrito e in questo tempio Kiyomizu questa Bodhisattva ha undici facce), le candele votive numerose ardono vivamente o quasi orribilmente, perché tutte le persone che sono venute a chiuderci le hanno offerte. E la figura di Bodhisattva risplende in oro per la luce delle candele. È la vista veramente venerabile!

E avanti alla statua, i monaci, ciascuno tenendo in alto una carta su cui c’è scritto il desiderio d’ogni visitatore, lo recitano con alta voce nel tremolante raggio. È un po’ difficile di riconoscere la voce ad una ad una, ma, ho potuto sentire appena la frase come seguente:

“Ho offerto mille candele per una certa persona.”

Anch’io, ho pregato devotamente a Bodhisattva stringendo la cintura. Allora, un monaco mi ha portato il ramo di Shikimi (un albero sempreverde che cresce spontaneamente nella montagna. Il frutto è tossico, ma l’albero stesso è profumatissimo. Perciò, in Giappone è usato tradizionalmente come la pianta da offrire a Budda e dalla foglia e corteccia di questo albero si può produrre l’incenso.), che ha l’atmosfera particolare del profumo nobile.