Due foto del salice |
Makura no Soushi (17)
~ Il primo saggio in Giappone, scritto da
Sei Shonagon ~
Il testo (16)
Sesto paragrafo (4)
Io, posando lo
specchio sotto, ho detto:
“Allora, tu sei
pure Okinamaru, è vero?”
Il cane ha
abbaiato esageratamente prostrandosi sulla terra. E l’imperatrice, guardando il
suo aspetto, rideva con un sospiro di sollievo. Poi, lei ha chiamato subito
Ukon e spiegato tutta la situazione. Allora, anche tutte le ancelle presenti
ridevano. L’imperatore, sentendo il nostro chiasso, ci è venuto e detto ridendo
anche lui:
“Mi sono veramente
meravigliato! Non ho mai pensato che il cane avesse la intelligenza e ragione
di questo genere!”
Allora, le ancelle
che servono l’imperatore ci sono radunate e hanno chiamato il nome del cane
ciascuno a suo modo, e ormai, il cane si muoveva rispondendo a loro chiamata
senza esitazione.
Io ho detto:
“Ma comunque, la
sua faccia è orribilmente gonfiata, poverino! Vorrei far dargli qualche
medicazione a una serva.”
Una mia collega mi
ha detto:
“Tu hai svelato
finalmente la natura di Okinamaru. Mi pare che tu abbia realizzato il tuo
desiderio che tenevi nel cuore.”
Mentre noi
chiacchieravamo e ridevamo cosi, è apparso un Kuroudo e ci ha detto:
“È vero che
Okinamaru è tornato? Voglio verificarlo subito.”
Ho fatto rispondergli
a una serva:
“No, no! Non dite
sciocchezze! Non c’è quello qua.”
Ma lui si è
vantato dicendo:
“Voi negate, pero
io lo troverò a ogni costo fra poco. Se voi volete nasconderlo, saprete subito
che lo è inutile.”
Comunque, vedendo
questa situazione, l’arrabbia dell’imperatore è calmata e Okinamaru ha
ricuperato lo stato come prima.
Con tutto ciò, io
mi sono veramente commossa quando ho visto Okinamaru che si tremava e abbaiava
rispondendo alla mia chiamata. Quanto intelligente e carino! Fino a quel
momento, io credevo che solo l’essere umano poteva piangere quando era chiamato
con la voce pieno di compassione….invece…