Bosco di pino e di bambù |
Kwaidan
(la storia dei fantasmi), scritto da Yakumo Koizumi (55)
La
promessa rotta (7)
La
mattina seguente, quando il marito è tornato dal castello, ha scoperto il
cadavere di sua moglie senza la testa, sdraiata nel mare di sangue nella sua camera. Due guardie pero, stavano ancora dormendo come i ciocchi davanti alla
scacchiera.
Loro
due, saltati in piedi con un sobbalzo dal grido acuto del loro padrone, non
potevano che guardare la scena orribile sul Tatami (la stuoia di giunco) con lo
sguardo stupefatto.
La
testa della moglie non si trovava in nessun posto. L’aspetto atroce del collo
del cadavere dimostrava che la testa non era tagliata ma strappata, a colpo d’occhio.
La
goccia del sangue continuava dalla camera da letto fino al corridoio fuori e le
imposte scorrevoli erano sfondate a calci. Il padrone e due vassalli, seguendo
la traccia del sangue, sono scesi nel giardino. E loro, camminando sulle zolle
erbose, passando sulla sabbia, girando attorno il laghetto in cui era piantata l’iris, sono arrivati sotto il cespuglio di pino e bambù.
Appena
girati l’angolo del cespuglio, tre uomini si sono imbattuti nella cosa
terrificante. Questa rideva rumorosamente come un pipistrello. Vedendola bene,
loro hanno scoperto che la era proprio il fantasma della prima moglie. Il
fantasma, una campanella a una mano e la testa al sangue appena strappata all’altra mano, stava in piedi minacciosamente davanti alla tomba di se stesso.
Tre
uomini sono rimasti impietriti per alcuni momenti dalla sorpresa, ma fra un
po’, un vassallo, recitando il nome di Budda, l’ha abbattuto con un sol colpo
di spada. Allora, si sono frantumati il vestito del fantasma, i capelli e anche
le ossa improvvisamente e caduti mollemente sulla terra. E fra questi, è
rotolata giù una campanella con il suono tintin.
La
mano destra senza carne, staccata dal osso, di cui le dita ancora hanno afferrato
fortemente la testa insanguinata. Come se un granchio tenesse strettamente il
noce caduto sulla terra con la sua chela….
“Che
storia pazzesca!”
Io
(Koizumi Yakumo, l’autore) ho detto all’amico che mi aveva raccontato questa
storia.
“Secondo
me, colui che il fantasma si è dovuto vendicare, era il suo marito, ma non la
giovane moglie.”
L’amico
mi ha risposto:
“Si,
tutti penseranno come te. Ma, sai, il cuore della donna è un’altra cosa.”
Davvero! È
certo che il mio amico ha ragione.
~ La promessa rotta, fine ~