Due foto della statua del monaco Musou Kokushi |
Kwaidan
(la storia dei fantasmi), scritto da Yakumo Koizumi (33)
Il
diavolo antropofago (1)
Una
volta, quando il monaco dello Zen, chiamato Musou Kokushi (vissuto 1276 ~ 1351)
viaggiava da solo nel paese Mino (una parte della presente provincia Gifu), si
è perso tra i monti. Lui, dopo aver errato qua e là per lungo tempo, ha quasi
rinunciato di trovare l’alloggio questa sera.
A quel momento, lui ha potuto
trovare un piccolo tempio buddista sulla collina brillata dall’ultima luce del
tramonto. Questo tempio sembrava abbandonata, ma comunque sia, lui vi è arrivato
camminando in fretta. Poiché c’è stato un vecchio monaco, Musou Kokushi gli ha
chiesto di offrirgli l’alloggio per una notte.
Il
vecchio monaco pero, l’ha rifiutato, ma invece di ciò, gli ha indicato un
villaggio, situato nel valle vicino, in cui c’era la possibilità di trovare
l’alloggio e il pasto.
Era
veramente il piccolo villaggio, consistito di dodici o tredici case. Musou era
accolto cortesemente nella casa del capo villaggio, a cui radunavano quaranta o
cinquanta uomini. A Musou era offerta una piccola camera isolata e anche il
pasto. Era ancora all’inizio della serata, ma poiché lui era tanto stanco, si è
coricato subito sul letto.
A
mezzanotte pero, lui ha sentito il pianto di qualcuno nella stanza vicina.
Proprio da questo pianto, lui era svegliato.
Fra
un momento, è aperta la porta scorrevole della camera di Musou e entrato un
uomo giovane con la lampada portabile. Lui, inchinandosi riverentemente fino al
pavimento, ha detto:
“Signor
monaco, vi chiedo perdono di dire questo, ma devo parlarlo per forza. Io sono
il padrone di questa casa da oggi, cioè fino a ieri, ero non è altro che il
primo figlio. Voi siete venuto tanto gentilmente a trovarci e sembra che siete
molto stanco, quindi non osavo a dirvi prima. Ma, dicendo verità, è morto mio
padre alcune ore fa. Tanti uomini che voi avete visto in questa casa, sono
venuti per la cerimonia religiosa della veglia funebre da tutta la parte nel
villaggio. D’ora, noi tutti quanti dobbiamo andare all’altro villaggio che
dista circa un Ri (l’unità della distanza nel vecchio tempo, circa 3.9km) da qui.
Questo è l’usanza del villaggio da molto tempo. Noi non dobbiamo stare nel
villaggio quando qualcuno è morto. Perciò, noi, dopo aver pregato facendo
un’offerta, usciamo fuori tutti quanti lasciandoci solo il cadavere. Tuttavia,
succede sempre il fenomeno strano sul cadavere lasciato da solo. Io
vi direi quindi, di venire con noi all’altro villaggio. Riguardo all’alloggio, se ne troverà
facilmente anche là. Ma voi siete il monaco, quindi, non avrete nessuna paura
di fantasma o mostro e via. Allora, se per voi va bene, potete anche rimanere
in questa casa con il cadavere. È molto modesta mia casa, ma accomodatevi per favore.
Comunque, se voi non siate il monaco, io vi chiederei di venire con noi ad ogni
costo….”.