Il ventaglio |
Juzu |
Makura no Soushi (40)
~ Il primo saggio in Giappone, scritto da
Sei Shonagon ~
Il testo (39)
Trentesimo paragrafo 〜 1 〜
Una volta,
un ex-Kuroudo (consultate per favore “La serie della
letteratura giapponese ~ 7 ~”, comunque, questa carica era un dovere molto
faticoso e impegnatissimo, ma onorevole) non appariva in pubblico per un certo
tempo, perché non voleva far sapere ai tutti che lui non è più Kuroudo.
Invece adesso non è cosi.
Sicuramente, lui, avendo questa esperienza, viene chiamato ogni tanto dai
signori di alto grado, pero, lui stesso si sente poco impegnato rispetto al
periodo in cui è stato il funzionario nell’ufficio di Kuroudo.
Perciò questo tipo di uomo, se una
volta ha cominciato ad ascoltare la predica nel tempio buddista, diventa un’abitudine
di frequentarci. E anche se nell’estate molto calda, essendosi agghindato col
suo abito più bello, ci appare.
Soprattutto, quando lo vedo con Eboshi
(consultate per favore “La serie della letteratura giapponese ~ 34 ~”) su cui è
attaccata una etichetta di Monoimi (consultate per favore “La serie della
letteratura giapponese ~ 24 ~”) appositamente, mi viene un dubbio che lui
volesse far sapere ai tutti della sua devozione tanto profonda quanto uscire
fuori nonostante che doveva chiudersi in casa. È un modo infantile!
Poi, lui spesso rivolge la parola al
monaco e perfino ficca il naso nella maniera da parcheggiare il carro per le credenti, come se fosse sta proprio nel suo giardino.
E se quando lui vede una persona che non
ha visto per lungo tempo accidentalmente, si siede al fianco suo e parla a
lungo. In questo caso, lui mette le varie cose sul tappeto ogni tanto ridendo
col ventaglio bello alla bocca e giocherellando Juzu (rosario buddista) ben
ornamentato con le mani.
Parlando troppo delle cose cosi, lui diventa
distratto per la predica del monaco alla fine. Tuttavia, non sarà giusto di
accusarlo, perché lui si sarà stancato di ascoltarla, venendoci sempre….